Camera di Commercio 60° Assemblea Premiazione Lavoro e Impresa. Nata nell’immediato dopoguerra – 1952 – per una felice intuizione della Camera di Commercio di Perugia, l’Assemblea di Premiazione del Lavoro e dell’Impresa taglia oggi la soglia delle 60 edizioni e ancora una volta offre un pubblico riconoscimento alle Imprese che hanno saputo dare un contributo significativo al progresso economico della provincia di Perugia e a tutti quei lavoratori che hanno raggiunto i 30 anni di attività, di cui 25 alle dipendenze di una stessa azienda, dimostrando dedizione, capacità, senso del dovere.
Accolti dal presidente della Camera di Commercio di Perugia Giorgio Mencaroni hanno presenziato alla cerimonia la presidente della Regione dell’Umbria Catiuscia Marini, l’Assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Perugia Ilio Liberati.
Come tradizione, hanno reso omaggio ai premiati le massime autorità civili, religiose e militari, rappresentanti delle Associazioni di Categoria, componenti del Consiglio e della Giunta Camerali, il segretario generale dell’ente Dott. Mario Pera.
“Dal 1952, – ha ricordato il Presidente Mencaroni – l’Assemblea del Lavoro e dell’Impresa della Camera di Commercio di Perugia, testimonia il perpetuarsi dei valori d’impresa e riconosce nel lavoro un diritto inalienabile, dimensione essenziale della vita di uomini e donne”.
Ancora il Presidente Mencaroni: “Nel mentre subiamo una seconda recessione dall’inizio della crisi globale – e senza che nel mezzo ci sia stata una vera ripresa – il nostro sistema economico locale si confronta con una crisi che per la prima volta appare estranea alla naturale ciclicità dei corsi economici. Tuttavia, il nostro tessuto imprenditoriale dimostra di saper resistere, riuscendo a produrre, anche nel durissimo primo trimestre 2012, 1.389 nuove imprese, oltre 15 ogni giorno”.
Per tornare a crescere è necessario“fare di più e, secondo il presidente della Camera di Commercio “al punto in cui siamo, bisogna “fare diverso”.
“E’ sempre più evidente che le politiche di sola emergenza non sono più sufficienti. E la spontaneità del mercato non basta a far riprendere l’economia e l’occupazione. Mi pare che politiche di risanamento delle finanze pubbliche sganciate da misure di sostegno alla ripresa siano destinate ad avvitarsi su se stesse”.