Nuovi guai giudiziari per l’ivoriano condannato con rito abbreviato per l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher
Rudy Guede, l’ivoriano di 36 anni, condannato con rito abbreviato per l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, avvenuto a Perugia tra l’1 e il 2 novembre 2007, uscito dal carcere nel giugno scorso, dopo 13 anni di detenzione tra semilibertà e una collaborazione nel Centro studi criminologici di Viterbo, è di nuovo nei guai con la Giustizia, accusato di maltrattamenti, violenza e lesioni personali nei confronti della ex compagna 23enne, che nella denuncia presentata questa estate ha raccontato agli inquirenti di vessazioni che sarebbero avvenute tra il 2022 e il 2023, vale a dire già pochi mesi dopo la scarcerazione.
Più episodi che sarebbero stati documentati dai poliziotti della squadra mobile che hanno indagato sulla vicenda. I referti medici racconterebbero le lesioni che sarebbero state provocate da Guede e per cui la ragazza è dovuta ricorrere alle cure dei sanitari.
La 23enne non parla solo di aggressioni ma anche di essere stata costretta ad avere rapporti sessuali contro la sua volontà durante quella convivenza che viene definita turbolenta.
Per tutto questo la pm che ha coordinato le indagini, per il soggetto incriminato aveva sollecitato la misura degli arresti domiciliari, ma ora il giudice per le indagini preliminari ha disposto il divieto di avvicinamento di 500 metri dalla ex con l’applicazione del braccialetto elettronico.
Il provvedimento è stato emesso dal procuratore di Viterbo Paolo Auriemma nella giornata di mercoledì 6 dicembre 2023. La squadra mobile di Viterbo ha subito attuato la procedura e notificato l’atto a Guede che attualmente risiede a Viterbo.
L’unica cosa certa a questo punto è che Rudy Guede dovrà portare il braccialetto elettronico e dovrà restare a 500 metri dall’ex compagna, evitando così ulteriori episodi di violenza.