Sono le ore 18.30 circa di sabato 1° giugno 2013 quando alla Centrale Operativa del Comando Provinciale Carabinieri di Perugia giunge una telefonata da parte di un turista-automobilista in transito nella zona che segnala la presenza di due persone che se la stanno dando di santa ragione in questo Piazzale del Bove. Uno di essi addirittura è dorso nudo, incurante delle intemperie climatiche che caratterizzano quest’ultimo periodo perugino. Immediatamente i Carabinieri della Stazione di Perugia che si trovano poco distante impegnati nello svolgimento di normale servizio di pattuglia per il controllo del territorio, giungono sul posto.
La scena che si presenta ai loro occhi è a dir poco incredibile. Due uomini, in preda ai fumi dell’alcool, stanno litigando di brutto, colpendosi reciprocamente con calci e pugni ed urlando frasi incomprensibili. I militari intervengono per sedare la lite, cercando di placare gli animi e ristabilire un clima di relativa calma. A tal fine si frappongono tra i contendenti, facendo opera di persuasione.
Uno di essi, quello a dorso nudo, invece di placarsi, reagisce e colpendo il rivale con un pugno, inizia ad inveire contro i carabinieri con espressioni minatorie e lesive alla dignità e al decorso personale. A fatica i due litiganti vengono divisi. Sembrava cosa risolta ma all’improvviso l’uomo a dorso nudo, quello più agitato, replicando gli insulti, strattona violentemente il militare che lo tiene a bada, riesce a divincolarsi dalla presa, lo colpisce al petto con vigore, tentando di scagliarsi con inaudita ferocia contro l’avversario trattenuto dall’altro carabiniere, senza riuscirci grazie al tempestivo intervento del carabiniere che lo aveva in consegna che, subito ripresosi, lo blocca ingaggiando con lui una colluttazione.
Iniziano le formalità di rito per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto e stabilire le ragioni in relazione alle quali i due sono venuti alle mani, operazione questa estremamente complicata per lo stato di ebbrezza degli energumeni.
All’improvviso, sempre l’uomo più agitato a cui evidentemente l’alcool aveva tolto il lume della ragione, dando segni di insofferenza, tenta di mettere in atto altro tentativo di aggressione all’indirizzo del rivale, tentativo che non sortisce esito alcuno stante l’immediata ed efficace risposta palesata dai militari che riescono a renderlo innocuo, dopo aver comunque avviato altra colluttazione.
E’ a questo punto che dal nulla entra in scena un terzo soggetto, anch’egli in stato di ebbrezza alcolica, che dopo aver spinto alle spalle uno dei carabinieri, si intromette nella vicenda con l’obiettivo di sottrarre al controllo l’uomo a dorso nudo, per ottenerne l’impunità. La situazione diventa a quel punto sempre più delicata, complice l’intervento dell’ultimo arrivato che inizia anch’egli a dare segni di insofferenza, insultando i militari nei confronti dei quali proferisce espressioni di minaccia, tentando di colpirli. I carabinieri, in inferiorità numerica, la cui incolumità è seriamente in pericolo, chiamano rinforzi. Intervengono altri carabinieri di servizio nella vicina caserma e due volanti della polizia. Dopo attimi di panico in conseguenza dell’azione violenta che i tre soggetti tentano di mettere in atto anche nei confronti del personale di rinforzo, gli energumeni vengono definitamente bloccati, ammanettati e condotti presso la sede del Comando Provinciale Carabinieri di Perugia dove continuano a dare in escandescenza anche all’interno delle camere di sicurezza dove vengono custoditi in stato di arresto, fino a quando i fumi dell’alcool evaporano restituendo a tutti il sentimento della ragione.
Con l’accusa di resistenza, violenza, lesioni ed oltraggio a pubblico ufficiale sono scattare le manette ai polsi di:
P.P., classe 1984, ucraino, l’uomo a dorso nudo di cui sopra si è dato conto;
S. T., 26enne, ucraino, il rivale nella lite;
B. D., classe 1958, albanese, l’altro poi sopraggiunto,
tutti domiciliati a Perugia, operai, regolari, noti alle cronache giudiziarie locali.
Al termine delle formalità di rito, gli arrestati, trattenuti nelle camere di sicurezza di questo comando, sono stati processati per direttissima nella giornata odierna come decretato dall’Autorità Giudiziaria.
La causa della lite? Anche se non esplicitamente confessato dagli interessati, tutto lascia presumere che la discussione è nata per deI commenti/avances di uno dei due litiganti su la moglie dell’altro.