Fermerà l’indiscriminato uso delle armi il cattolico Joe Biden?
Angoscia e smarrimento opprimono il cuore di chi vede, negli Stati Uniti, bimbi ambosessi di appena 7 anni impugnare pistole al poligono di tiro e sparare con destrezza, incitati e sospinti a gran voce nientemeno che da mamma e papà. Il neo-Presidente rivolga energici appelli alla coscienza di quei genitori che dovrebbero trasmettere ben altri valori ai pargoli imberbi, per natura “assetati” di svaghi gioiosi, conoscenze culturali e saggi consigli nel compiere i primi passi. Altrimenti indelebile sarà per loro l’imprinting freudiano del ricorso alla violenza, che ne condizionerà l’intero percorso di vita.
Culla della democrazia occidentale, il grande Paese americano non può permettersi il susseguirsi di efferate e periodiche stragi in scuole, supermarket, chiese, parchi e luoghi d’aggregazione, dove spuntano all’improvviso lupi solitari armati fino ai denti che si divertono ad ammazzare innocenti la cui unica colpa è quella di essere occasionalmente presenti per lavoro o normali attività quotidiane.
Auspicando una metamorfosi nel decisivo campo dell’educazione dei giovani, il mondo segue con trepidazione l’ascesa al potere del nuovo inquilino della Casa Bianca, affiancato da Kamala Harris, prima donna di colore giunta alla vicepresidenza, il cui modus operandi molto somiglia a quello di Michelle Obama.
Multilateralismo in politica estera, lotta senza quartiere ad ogni forma d’intolleranza e razzismo, ricerca di un vaccino anti-Covid, sanità ed istruzione gratuite per i cittadini meno abbienti, adesione ai trattati di Parigi sulla salvaguardia dell’habitat: sono questi i dichiarati obiettivi di Biden, che fanno tirare un sospiro di sollievo all’umanità aggredita dal virus.
Bruno Di Pilla