Tornare all’origine per difendere il valore del matrimonio. “Siamo in tempi di cambiamento radicale e l’istituzione del matrimonio è messo in difficoltà, minata dal relativismo, dalle libere unioni di convivenza, dalle unioni omosessuali, che in tutto il mondo vengono riconosciute, come un ‘diritto’ alla libertà d’espressione ponendo le basi per una falsa idea di tolleranza. E’ indispensabile tornare all’origine per difendere il vero valore e significato del matrimonio”. Queste le dure parole di Monsignor Gualtiero Bassetti nell’apertura della relazione che ha inaugurato l’anno giudiziaro del Tribunale Ecclesiastico Umbro.
La crisi dell’istituzione ‘classica’ del matrimonio è visibile, secondo la curia umbra, soprattutto attraverso i numeri del tribunale: Nel 2012 sono state introdotte 96 cause, 11 in più rispetto al 2011 (ne furono introdotte, infatti, 85, ndr).
Le cause pendenti alla fine del 2012 sono 103, sei in più rispetto al 2011. Nel corso dell’anno 2012 sono state trattate ben 192 cause di nullità. Le cause di nullità espletate sono state 89, di cui 76 chiuse con sentenza affermativa, 8 con sentenza negativa e 5 rinunciate. Le motivazioni principali per cui sono stati giudicati i matrimoni sono: “esclusione del matrimonio”, “esclusione di indissolubilità”, “esclusione della prole”, “esclusione della fedeltà”, “incapacità”, “dolo”, “vincolo da precedente matrimonio”. L’operatività del Teru traspare anche dai dati sulla durata del processo di prima istanza: 4 cause meno di sei mesi; 39 cause da sei mesi ad un anno; 33 da un anno ad un anno e mezzo; 10 da un anno e mezzo a due anni; 3 oltre due anni.