“La vera ferita del centro storico è l’ex ospedale: non solo o non tanto per il degrado pur evidente che lo aggredisce ma perché allo stato attuale non c’è un percorso chiaro che conduca al suo recupero”: questa la riflessione del sindaco tifernate Luciano Bacchetta nei giorni in cui L’arte è mobile apre ai visitatori i complessi monumentali della città e, tra questi, il chiostro di San Domenico, “la cui prossimità al vecchio ospedale enfatizza e rende intollerabile l’empasse in cui ci troviamo in attesa di un bando di vendita la cui pubblicazione da parte delle Regione Umbria continua ad essere rimandata per motivi che il Comune di Città di Castello ignora.
Chiedo ufficialmente all’ente proprietario il motivo di tali reiterate dilazioni, dal momento che la cessione è il primo passo di qualsivoglia prospettiva di riqualificazione. L’ex ospedale insiste in un quadrante di estremo pregio, dove sono destinati a convivere la Piazza dell’Archeologia con la Pinacoteca, il Chiostro e il prezioso affresco del Cenacolo, che apre a nuove letture dell’intero complesso domenicano. Nessun progetto di recupero del centro storico può prescindere dall’ex-ospedale e allo stesso tempo nessun progetto di recupero del vecchio ospedale può darsi senza la sua alienazione. L’Amministrazione comunale ha inserito nel prg uno spettro di destinazioni ampio, tale cioè da giustificare investimenti cospicui per imponenza e complessità dell’intervento.
Ma tutto questo è un posterius: l’immobile deve andare sul mercato e trovare imprenditori disposti a valorizzarne il potenziale. Gli enti pubblici non possono assumersi questo impegno: allora, per non incorrere in sottovalutazioni colpevoli, ritengo un nostro preciso dovere accompagnare la soluzione che meglio coniughi il valore storico del sito con prerogative moderne, capaci di dare nuova vita ad un contenitore in crisi di identità. Gli sforzi che Città di Castello sta compiendo sul fronte della riqualificazione del centro storico e delle sue funzioni urbane non meritano di essere intaccati da un’inerzia amministrativa – conclude il sindaco – l’acquisizione di Palazzo Vitelli, la progettualità avanzata su Piazza Burri, il cantiere del Contratto di quartiere ed i lavori, imminenti, del Puc 2 sono tessere del mosaico che comporrà la città del futuro e in questo disegno l’ex ospedale rappresenta un elemento strategico. La pubblicazione del bando è soltanto il primo dei passi ma dobbiamo compierlo prima possibile”.