Il Consiglio regionale dell’Umbria, dopo accese polemiche e contrasti vivaci fra maggioranza e opposizioni, ha approvato la legge regionale che detta norme contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale con 15 voti favorevoli della maggioranza di centrosinistra e dei Cinquestelle, cinque voti contrari del centrodestra e un’astensione (Nevi, di Fi).
Nel corso delle votazioni sono stati respinti vari emendamenti della Lega Nord (il consigliere leghista Valerio Mancini è intervenuto in occasione della votazione di ogni singolo emendamento del suo gruppo). Accolti invece gli emendamenti, sostitutivi di alcuni dei 14 articoli della legge, presentati da Smacchi, Chiacchieroni e Leonelli (del Pd) e quello della presidente della giunta, Catiuscia Marini, contenente la norma finanziaria (“mette a disposizione delle azioni previste dalla legge 40 mila euro, una cifra congrua”, ha detto la presidente).