Il soccorso per droga o abuso di alcol sarà a carico del “malato”. In questo concetto si può riassumere la proposta avanzata poche ore fa in Regione, con l’obiettivo non dichiarato di creare un ulteriore disincentivo all’uso di stupefacenti e quindi aggiungere un piccolo tassello al piano di “rinascita” dei centri storici umbri, in particolar modo quello di Perugia. In poche parole, se una persona viene trasportata in ambulanza all’ospedale perché in stato di ebbrezza o per aver usato droghe, deve partecipare alla spesa sostenuta dal servizio sanitario per il trasporto: la proposta di legge è stata presentata nel consiglio regionale dell’Umbria da Andrea Smacchi (Pd). Essa (ora in commissione, con un solo precedente a livello nazionale, nella provincia di Bolzano) prevede, oltre al divieto di somministrare bevande alcoliche ai minori di 18 anni, di vietare anche la pubblicità e la sponsorizzazione di bevande alcoliche in luoghi dove accedono anche i minori. Le sanzioni per i trasgressori ammonterebbero dai 1.000 ai 6.000 euro. Ma chiedere soldi a chi, anche se magari ha infranto la legge, ha rischiato la vita può essere davvero una strada percorribile per limitare il degrado?