Chiuse e senza nessun supporto economico: questa è la situazione, che va avanti ormai da mesi, per le agenzie di viaggio, 177 in Umbria.
Dopo il bonus di marzo ed aprile, destinato ai lavoratori autonomi e ai detentori di partita IVA, tale settore non ha praticamente usufruito di nessun sostegno da parte delle istituzioni, in un momento in cui i viaggi sono sostanzialmente interrotti.
Il Decreto Ministeriale del 12 agosto, recante le misure per assicurare il ristoro di agenzie di viaggio e tour operator, aveva previsto un fondo di ben 250 milioni di euro, incrementato in un secondo momento di altri 400 milioni dal Decreto Ristori perché la somma precedentemente prevista non è stata giudicata sufficiente.
“Quello che nessuno sembra capire – afferma il presidente di Fiavet Umbria, Federico Tagliolini – è la drammaticità della situazione che il nostro settore, più di qualsiasi altro, sta attraversando. Abbiamo perdite di fatturato superiori al 90% rispetto all’anno scorso, ci sono gruppi come Alpitour che hanno deciso di non vendere alcun prodotto fino al 2021.
E a fronte di un incasso pari a zero dall’inizio dell’anno- continua Tagliolini – non solo non abbiamo avuto praticamente niente ma continuiamo a pagare tutto, persino gli affitti dei locali commerciali”.
“Il nostro settore è a terra”, evidenzia Maria Cristina Fiore di Assoviaggi Confesercenti, la quale parla di un “lockdown infinito” per le agenzie di viaggio, che vedono sfumate tutte le loro prospettive.
“In tale contesto, gli aiuti che millantano di darci entro la fine dell’anno sono ben poca cosa”, conclude amaramente.