Il Tar gli ha respinto per ben due volte la richiesta di sospensiva al commissariamento del Comune, ma l’ex sindaco di Spoleto Umberto Augustinis non demorde e si appella al Consiglio di Stato.
Lo scorso 9 giugno il Tar aveva detto “no” alla prima richiesta di sospensiva. Il Tar dell’Umbria anche nel secondo ricorso ha confermato quanto stabilito sull’ipotesi di incompatibilità dei quattro consiglieri comunali dipendenti della Usl 2 che avrebbe reso nulla la sfiducia del sindaco De Augustinis.
Il Tar ha fissato l’udienza per entrare nel merito del ricorso per il prossimo 26 ottobre, ma l’ex sindaco ha anticipato i tempi con il ricorso cautelativo al Consiglio di Stato che si potrebbe pronunciare già a luglio prima delle elezioni amministrative.
Il nuovo ricorso è stato depositato il 22 giugno e notificato nelle ore successive alla parti, vale a dire alla prefettura e ai tre ex consiglieri comunali dipendenti del sistema sanitario regionale che si sono costituiti in giudizio davanti al Tar dell’Umbria. Nell’atto di una ventina di pagine vengono reiterate le contestazioni già bocciate dal Tar dell’Umbria e incardinate sulla presunta illegittimità del voto di sfiducia, perché avvenuto un paio di ore dopo che De Augustinis aveva formalizzato le dimissioni. Al centro dell’impugnazione resta anche il presunto conflitto di interesse che, secondo i legali dell’ex sindaco, avrebbe dovuto spingere i quattro ex consiglieri (non si è costituita in giudizio Carla Erbaioli del Pd) a non partecipare alla discussione sulla sfiducia e di conseguenza ad astenersi.
L’origine del presunto conflitto di interesse, secondo De Augustinis, va rintracciato nel procedimento amministrativo intentato dal Comune di Spoleto contro la Regione Umbria e la Usl 2 per la riconfigurazione del San Matteo degli Infermi in Covid hospital, essendo tre di loro dipendenti della Usl 2 e il quarto di un’azienda ospedaliera dell’Umbria. In questo quadro, gli avvocati dell’ex sindaco continuano a evidenziare che se i quattro si fossero astenuti la sfiducia non avrebbero potuto essere approva. Amorosino e Taverna chiedono al Consiglio di Stato di «sospendere l’efficacia dei provvedimenti impugnati al limitato e unico fine – si legge nel ricorso – di consentire a De Augustinis, entro i successivi venti giorni, di ritirare, o meno, le proprie dimissioni da sindaco, ferma sotto ogni profilo, per quanto al resto, la gestione commissariale». Un passaggio, questo, intorno al quale stanno già lavorando sia l’avvocatura generale dello Stato, che rappresenta la prefettura, ma anche gli avvocati Massimo Marcucci e Giuseppe Caforio, che assistono i tre ex consiglieri comunali e per i quali il ricorso resta «inammissibile».