Tutto è partito da una indagine effettuata da una rivista specializzata, che ha realizzato dei controlli su 20 bottiglie prelevate a campione dai supermercati, dai carabinieri del Nas.
Le bottiglie, analizzate dal laboratorio dell’Agenzie delle dogane e dei monopoli, hanno confermato -per 9 campioni sui 20 complessivi – la frode in commercio.
Sotto indagine sono finiti i responsabili di 7 aziende che producono olio, Carapelli, Bertolli, Sasso (società che sembrano italiale, ma che ora sono controllate dagli spagnoli della Deoleo), Coricelli, Santa Sabina, Primadonna (Lidl) e Antica Badia (per Eurospin).
Per loro l’accusa, mossa dal pubblico ministero di Torino Raffaele Guariniello, è di frode in commercio perché avrebbero venduto olio come extravergine quando in realtà era solo d’oliva, meno pregiato e meno caro. Quello, per intenderci, di categoria 2, olio vergine.
Già a marzo un test dell’Unione nazionale consumatori, pubblicato da Consumatrici.it aveva rivelato irregolarità in un vasto campione di 25 oli extravergine Dop e Igp. Dell’indagine è stato informato anche il ministero delle Politiche agricole. Si accerterà inoltre anche l’origine delle olive utilizzate.
L'azienda Coricelli esiste dal 1939 quando l’olio extra vergine di oliva Pietro Coricelli faceva il suo debutto sulle tavole italiane, a Spoleto, nel cuore dell’Umbria. Una passione per i sapori più genuini tramandata di generazione in generazione che ha visto sempre coinvolti i membri della famiglia, fianco a fianco, nella gestione dell’azienda.
Oggi la Pietro Coricelli è tra le più grandi aziende olearie in Europa ed esporta in 108 paesi del mondo, rappresentando così uno dei marchi italiani più distribuiti a livello globale.
Siamo certi che l'azienda umbra possa giustificare il possibile errore per non perdere la credibilità della qualità dei prodotti e certificazione della produzione . Oggi ci sono oli tunisini o da frutti provenienti dalla Grecia che possono essere miscelati e perfettamente camuffati . Attenzione anche a quei prodotti che in etichetta riportano in piccolo la scritta ” Produzione Europea”
L'analisi qualitativa ed organolettica di un prodotto oleario costa poco più di 23 euro, forse sarebbe il caso di ampliare l'indagine anche in Umbria e questo possono farlo liberamente anche i consumatori. Inoltre occorre diffidare di quei prodotti che si propongono di qualità extra vergine di oliva con il costo di mercato inferiore ai 9 euro, nota la complessità della lavorazione un costo più basso dovrebbe far riflettere il consumatore.