Nel carcere umbro di massima sicurezza di Spoleto si vivono giornate infuocate a causa di un gruppo di stranieri che fanno il bello ed il cattivo tempo distruggendo quello che trovano.
Interviene così il sindacato di categoria con una dura nota: “E’ una situazione molto complicata per la sicurezza interna – denuncia Fabrizio Bonino, segretario nazionale per l’Umbria del Sappe -. Si è trattato di una rivolta in due sezioni comuni del reparto giudiziario dove sono ubicati una grande maggioranza di detenuti stranieri di religione islamica. Poco dopo le 15 i detenuti si sono barricati ed hanno iniziato a distruggere tavoli, carrelli per il vitto, finestre e suppellettili varie. La situazione è stata gestita con grande professionalità, in primis dal personale in servizio in quelle sezioni e poi da tutto il personale intervento.
Ormai la situazione delle carceri è allo sbando totale, si è alla piena emergenza operativa, per cui occorrono interventi tempestivi e pertinenti. Non è più possibile attendere oltre; non si può rischiare di arrivare a dover prima registrare un evento drammatico e poi, svegliarsi di colpo attoniti per quanto accaduto. È davvero giunto il tempo di ristabilire un clima di ordine e disciplina all’interno di tale struttura; di ripristinare, finalmente, la sicurezza in un Istituto che è sempre e comunque un presidio di legalità dello Stato. Non possono più essere ammissibili, tollerabili atteggiamenti prevaricatori, arroganti da parte di una utenza che ormai, è notorio a tutti, è sempre più spietata ed insofferente al regime penitenzio.Quel che è accaduto ha riportato alla ribalta le difficoltà della struttura detentiva di Spoleto e le gravi condizioni operative nelle quali lavora ogni giorno il personale”.