La Spoleto credito e servizi, la Scs, deve versare 15 milioni di euro al Monte dei Paschi di Siena. Lo ha deciso il tribunale di Spoleto, pronunciandosi sull’accordo sottoscritto dai commissari straordinari e su cui i giudici avevano, in un primo momento, disposto l’inefficacia prima di riformare la sentenza.
Di aggravare dunque la situazione finanziaria della società cooperativa che un tempo controllava Banca Popolare di Spoleto, di cui oggi è socia al 9 per cento, arriva la decisione che ha riconosciuto valido l’accordo da 15 milioni di euro firmato dai commissari Scs con Mps.
La transazione prevede tre versamenti annui da 5 milioni, il primo dei quali avrebbe già dovuto essere eseguito il settembre scorso, ma è stato stoppato dall’iniziativa legale della Scs in tribunale.
Col procedimento, in prima battuta, si è ottenuta la dichiarazione di inefficacia dell’accordo, ma il Mps ha impugnato la decisione e nelle ultime ore è riuscita a ribaltarla, col tribunale di Spoleto che ha riformato la pronuncia. I soldi a Mps vanno quindi versati. Il curatore fallimentare Eros Faina ha depositato poi, per conto della partecipata Scs gestioni immobiliari, un’istanza di fallimento per il recupero di un credito verso la holding di 75mila euro.
Il tutto a 10 giorni dall’elezione del nuovo Cda, dove dovranno essere sostituiti il presidente Marcucci e cinque consiglieri. I tre eletti la scorsa assemblea rimarranno al loro posto.
Liste entro il 9 dicembre, 16 e 17 dicembre votazioni al ristorante Zengoni.