I dati preoccupanti sui casi di colesterolo in Umbria sono stati diffusi da una attendibile nota ospedaliera in occasione dell'apertura del convegno organizzato dalla sezione Umbria della Societa' italiana per lo studio dell'arteriosclerosi.
Il prof. Matteo Pirro, responsabile scientifico della riunione programmata per mercoledi' 21 settembre che si svolgerà nella sede della Scuola di Medicina e Chirurgia del Polo unico del Santa Maria della Misericordia, ha dichiarato “E' necessario invertire la rotta attuando corretti stili di vita, trattando con farmaci coloro che necessitano di un intervento farmacologico, promuovendo la cultura della salute, nessun messaggio di minaccia, ma la realta' non puo' essere sottaciuta”
Il Prof Mannarino, presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia dell'Universita' degli studi di Perugia, ha invece affermato “Alti livelli di colesterolo nel sangue comportano un aumento significativo del rischio di presentare eventi cardio-vascolari, quali infarto del miocardio, ictus cerebrale e ischemia degli arti inferiori ” ed “aggiunto Tale rischio è particolarmente evidente nei pazienti con ipercolesterolemia secondaria a specifiche mutazioni genetiche”.
Il messaggio e' rivolto soprattutto a quanti presentano un livello di colesterolo elevato: “In Umbria – precisa il prof. Pirro -stimato in quasi 200.000. Tra questi, i soggetti affetti da ipercolesterolemia su base genetica sono circa 5.000, a cui vanno aggiunti 20.000 soggetti affetti dalla cosiddetta forma poligenica comune, una condizione spesso conseguente a difetti genetici minori ed a stili di vita scorretti”. Il convegno riserverá grande attenzione agli aspetti terapeutici piu' innovativi in campo di prevenzione e terapia delle malattie cardio-vascolari su base arteriosclerotica.
“L'avvento di nuovi farmaci tecnologici, gli inibitori del PCSK9, per la cura dei pazienti con ipercolesterolemia grave o di quelli a rischio cardio-vascolare piu' alto, offre oggi soluzioni terapeutiche inimmaginabili solo pochi anni fa”.