In presenza del forte inquinamento dell’aria, conseguenza dell’alta pressione che – a quanto pare – persisterà sull’Italia fino all’inizio del nuovo anno la Gesenu ha operato a Perugia nei giorni 22-23 e 24 Dicembre , in via sperimentale, un intervento straordinario di pulizia e lavaggio delle strade con l’impegno di proseguire tale intervento anche sulla base dei risultati ottenuti e del livello di PM10 riscontrato.
Le vie interessate dal lavaggio stradale sono le principali arterie di comunicazione viaria intorno alla zona di Fontivegge, Cortonese e Ponte San Giovanni, in elenco le principali: Via Pievaiola, Via Mario Angeloni, Via XX Settembre, Via Sicilia, Via Mentana, Via Campo di Marte, Via Canali, Via Martiri dei Lager, Strada Pian della Genna, Via Cortonese, Via Gallenga, Via del Bellocchio, Via della Scuola, Via Adriatica, Via Quintina, Via Catanelli, Via Nino Bixio. L'intervento viene effettuato con macchina lavastrade da 9.000 litri dotata di getti ad alta pressione specifica per tale tipologia di lavaggio.L'intervento viene effettuato in orari compatibili con le condizioni di zero termico e senza creare intralci al traffico locale. Naturalmente tale intervento può contribuire a limitare il fenomeno dell'innalzamento delle polveri sottili, ma non è decisivo nella soluzione del problema.
Questo fenomeno delle polveri sottili, PM 10 (Materia Particolata presente nell’atmosfera appunto in piccole particelle microscopiche) occupa attualmente i palinsesti di informazione nazionale, l’Ing. Massimo Pera, Responsabile della Business Unit Igiene Ambientale di Gesenu S.p.A., precisa: “ le polveri PM10 sono prodotte da un’ampia varietà di sorgenti sia naturali che antropiche, mentre le particelle più grossolane derivano principalmente dal suolo e da altri materiali, le particelle più fini sono prodotte, in misura prevalente, dalla combustione di fossili utilizzati nei trasporti, da combustibili utilizzati nell’industria e nella produzione di energia. In generale: le più importanti sorgenti naturali sono così individuate: – aerosol marino (sali), – suolo risollevato e trasportato dal vento,- aerosol biogenico (spore, pollini, frammenti vegetali), – emissioni vulcaniche, – incendi boschivi. Mentre le più rilevanti sorgenti antropiche sono: – emissioni prodotte dal traffico veicolare, – emissioni prodotte da altri macchinari e veicoli (attrezzature edili/agricole, aeroplani, treni, navi), – processi di combustione di carbone ed oli (centrali termoelettriche, riscaldamenti civili), legna, rifiuti. – processi industriali (cementifici, fonderie, miniere), – combustione di residui agricoli.
“Le polveri PM10 sono costituite da una miscela di sostanze che includono: elementi quali il carbonio, il piombo, il nichel, composti come i nitrati, i solfati o composti organici, miscele complesse come particelle di suolo o gli scarichi dei veicoli diesel. “Una volta emesse, le polveri PM10 possono rimanere in sospensione nell’aria per circa 12 ore, mentre le particelle aventi diametro pari ad 1 mm rimangono in circolazione per circa un mese. Questa è una delle caratteristiche che rende le polveri inalabili e respirabili particolarmente insidiose per la salute dell’uomo. Una parte delle polveri presente sulla superficie stradale viene rimessa in sospensione dal traffico veicolare in movimento. Una volta che la polvere è sospesa, questa si solleva durante le ore più calde della giornata per poi riprecipitare nuovamente a terra durante le ore notturne. Le operazioni di lavaggio devono essere previste nelle sole giornate meteorologicamente compatibili, ossia con temperatura dell’aria superiore ai 3°C.”. (Le foto sono di Pasquale Punzi)