La neo governatrice dell’Umbria Donatella Tesei passa subito alle vie di fatto e taglia le spese dell’Ente per tre milioni di euro. Primo passo dunque la riduzione della pianta organica degli apicali della Regione. Che di fatto si traduce subito in 25 dirigenti e un direttore in meno.Come scrive oggi il Corriere dell’Umbria, la nuova governatrice sta lavorando alla riforma della macchina. Con la scure. Il peso aziendale di un direttore sfiora i 200 mila euro annui (guadagno lordo di 130 mila euro in media), mentre quello di un dirigente è a quota 120 mila (90 mila euro lordi in tasca).
Risparmio ipotizzato: tre milioni e 190 mila euro l’anno.
La ratio non è la mannaia per la mannaia, ma è ripensare le deleghe, rendendole omogenee con gli obiettivi di mandato.
“Sessantacinque dirigenti”, ha detto Tesei ieri intervistata a Umbria tv (repliche oggi alle 15 e alle 23,15) “sono troppi. In base ad un primo esame delle strutture abbiamo verificato che ci sono casi di ‘dirigenti di se stessi’. Questo non può essere. Il direttori saranno portati a quattro, approfittando del pensionamento di quattro figure su cinque”, ha spiegato Tesei. Che fuori intervista riferisca come il target che ha in testa è di “arrivare a un massimo di 40 dirigenti in pianta organica. Bastano”. L’operazione è facilitata da fatto che da qui a marzo resteranno 32 dirigenti in carica, causa quiescenze a raffica. Per le altre caselle c’è l’interim. Nella prima seduta di giunta l’esecutivo di palazzo Donini ha varato una prima rotazione di incarichi, figlia dei tre pensionamenti avvenuti nell’ultimo mese. Quattro caselle vacanti assegnate in via provvisoria ad altrettanti dirigenti: ragioneria a Stefano Strana, politiche per la casa ad Angelo Viterbo, trasporto a Paolo Gattini e opere pubbliche a Stefano Guerrini. Ma è la postilla della delibera che apre a una riforma più complessiva.
“La scadenza al 31 dicembre 2019 degli incarichi dirigenziali ad interim vigenti, nonché al 31 gennaio 2020 la scadenza di tutti gli incarichi dirigenziali, comporterà un intervento organizzativo complessivo finalizzato all’acquisizione di figure dirigenziali in diversi ambiti di intervento per le esigenze di tutte le direzioni regionali dato anche atto delle numerose cessazioni avvenute e previste”. Ieri Tesei ha anche analizzato il dossier comunità montane “per valutare se ci sono profili professionali da utilizzare anche in altri settori”. Sullo sfondo c’è la partita dei direttori. “Non devono essere la filiazio ne dei cinque assessorati, ma devono incarnare le deleghe divise per aree tematiche”, ha detto Tesei. L’unico direttore a restare sarà Luigi Rossetti, che oggi, dopo l’ultima rotazione avvenuta ad aprile, oltre allo sviluppo economico ha anche la delega alla sanità ereditata da Walter Orlandi. Quest’ultimo è Stato coinvolto nell’inchiesta sui concorsi truccati nell’Usi e all’azienda ospedaliera. La sanità sarà di nuovo spacchettata e Tese! punta a fare arrivare un tecnico esterno, da concordare con l’assessore Luca Coletto.