Desta molta preoccupazione il comportamento dell’azienda farmaceutica Pfizer per gli evidenti ritardi nella distribuzione dei vaccini anti-Covid. Una (probabile) inadempienza che potrebbe causare danni difficilmente risanabili.
Secondo quanto reso noto dall’Agenzia europea dei medicinali (Ema), gli slittamenti nelle consegne dei vaccini prodotti da Pfizer-Biotech sarebbero da attribuire ad assestamenti nella produzione.
L’azienda starebbe infatti cercando di accrescere la produzione e, avendo ricevuto un’enorme quantità di richieste e ordini, è in ritardo per quanto riguarda l’approvvigionamento di materie prime, riducendo in tal modo di circa 165mila dosi il nuovo invio di vaccini.
Questo disguido ha provocato un’importante e dannosa asimmetria nella ridistribuzione delle dosi tra la maggioranza delle Regioni italiane, oltre ad una riduzione evidente del numero di vaccinazioni da effettuare per dare priorità ai richiami per tutto il personale sanitario che ha già ricevuto la prima dose e questo comporterebbe l’inefficacia e la mancata immunità dal virus.
In Umbria, il programma di vaccinazioni anti-Covid sembrerebbe proseguire senza nessun particolare intoppo. Ad assicurarlo è stato l’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, il quale aveva annunciato l’inizio della somministrazione della seconda dose di vaccino Pfizer già a partire dal 18 gennaio in linea con i programmi.
Per quanto concerne il vaccino Moderna in Umbria sono state distribuite le prime mille dosi e ne seguiranno altre mille.
Per il vaccino italiano della casa farmaceutica ReiThera, il “GRAd-COV2”, ci sarà invece ancora da aspettare: a febbraio inizierà la seconda fase della sperimentazione, a cui seguirà immediatamente la fase tre.
A differenza dei vaccini americani, quello italiano sfrutta il principio del cosiddetto “veicolo virale”, cosa che rende più rapidi i tempi di preparazione. Inoltre, il vaccino di ReiThera non ha bisogno di essere conservato a -80 gradi e, cosa ancora più importante, il vaccino made in Italy potrebbe essere somministrato in un’unica dose.
L’OPINIONE DELL’AVVOCATO TEDESCHINI
“Una decisione unilaterale quella di Pfizer che costerà all’Italia alcune centinaia di morti”. Cosi’ il noto avvocato Federico Tedeschini, Professore emerito di Diritto Pubblico alla Sapienza e avvocato amministrativista, in relazione ai ritardi di consegna del vaccino anti-Covid dell’azienda Pfizer-BioNTech.
“Quello dell’azienda – aggiunge il professore – e’ il tipico caso di abuso di posizione dominante, ma non e’ perseguibile come tale, perché e’ una figura giuridica che si utilizza solo nel rapporto tra imprese. E qui non c’è. Ma se non sono perseguibili per questo, lo saranno per pratica commerciale scorretta, perché al momento della sottoscrizione non potevano ignorare di avere problemi di produzione e lavori di ristrutturazione da fare”. Tedeschini è duro nei confronti dell’azienda farmaceutica.
“La Pfizer deve essere presa nel mirino dall’Aifa. Tutto va rianalizzato a questo punto, per una questione di serietà e di lealtà.
Arcuri deve rivolgersi all’Avvocatura dello Stato. Non ci si comporta cosi'”, aggiunge Tedeschini. “Io non ci credo che hanno tolto a tutti quanti il 29%. – conclude con rammarico il professore – Se non consentiranno la ripetizione del vaccino nelle tre settimane, sarà gravissimo”.