La Corte d’Assise d’appello ha confermato la condanna a 30 anni di carcere a Francesco Rosi, per l’omicidio della moglie Raffaella Presta.
Il ricorso presentato dai legali dell’ex agente immobiliare contro il pronunciamento in primo grado ha dunque ribadito in pieno le responsabilità e la colpevolezza dell’uomo che il 25 novembre 2015 ha ucciso la moglie a fucilate, nella loro casa in via del Bellocchio a Perugia.
Il gup nella prima sentenza aveva escluso le aggravanti della premeditazione, dei futili motivi e della crudeltà. Ma ora invece la Cort d’Assise d’appello ha riconosciuto nel comportamento dell’uxoricida una condotta ossessiva, fatta di vessazioni e di violenza.