L’Italia si avvia a diventare per oltre la metà gialla la prossima settimana ma, nonostante le riapertura delle attività, il coprifuoco resta alle 22, così come è invariata la road map delle ripartenze graduali fino a luglio. Il decreto legge varato in serata da un Cdm-lampo non modifica le linee essenziali già trapelate con la prima bozza e scoppia la tensione nel Governo.
Contemporaneamente – sempre in area gialla – riapriranno con specifici protocolli teatri, cinema e spettacoli e i musei. Dal 15 maggio sarà consentita l’attività nelle piscine scoperte. Anche se fin dall’entrata in vigore del decreto saranno possibili gli sport all’aria aperta, sarà permesso frequentare le palestre al chiuso in zona gialla soltanto dal primo giugno, data in cui saranno aperte al pubblico anche le manifestazioni e gli eventi sportivi di interesse nazionale. Ma sarà possibile autorizzare lo svolgimento di eventi sportivi di particolare rilevanza anche prima, con l’eventuale possibilità di una deroga al numero massimo di spettatori, che è fissato a mille per le strutture all’aperto.
Il 15 giugno ripartono le fiere e dal primo luglio sarà la volta do congressi e parchi tematici. Parallelamente, i ragazzi tornano in classe.
A stabilire quali saranno i territori che beneficeranno per primi delle nuove aperture sarà innanzitutto il monitoraggio di venerdì. Stando ai dati attuali, sono undici – Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Umbria e Veneto – oltre alle province di Trento e Bolzano a puntare alla zona gialla, avendo un Rt nel valore inferiore sotto l’1 e un rischio basso o moderato, compatibile con uno ‘scenario 1’.
Ma la notizia che il coprifuoco alle 22 non verrà cambiato, è evidente che manifestazioni come Umbria Jazz sarebbero a rischio.
Ad esprimere la propria contrarietà a La Nazione è il presidente della Fondazione UJ Gian Luca Laurenzi, che si dice molto preoccupato per lo scenario che proietta l’ultima decisione del Governo Draghi. «Impossibile anticipare i concerti in luglio all’Arena Santa Giuliana, sotto il solleone, prima delle 21. Del resto siamo vincolati a quella location che è l’unica che consente i controlli, il rispetto delle norme sul distanziamento e la tracciabilità degli spettatori». E ancora: «Che senso ha riaprire in aprile fino alle 22 con un ’rischio calcolato’ annunciado però che si andrà avanti così fino al 31 luglio? L’avesse fatto il Governo Conte lo avrebbero impallinato… », incalza il direttore artistico Carlo Pagnotta.
“Con la proroga del coprifuoco alle 22 almeno fino ad inizio estate, il Governo sferra l’ennesimo colpo durissimo ai nostri cittadini”. È quanto dichiara il consigliere regionale Eleonora Pace (capogruppo FdI)
“Una scelta – spiega Pace – a dir poco assurda, che rischia di distruggere definitivamente il tessuto economico della nostra regione e del nostro Paese. Sono rimaste inascoltate le proposte portate avanti dalla nostra presidente, Donatella Tesei, e sostenute con forza da Fratelli d’Italia. Come inascoltata è stata la richiesta di cancellare il coprifuoco, avanzata dal presidente dell’Assemblea legislativa, Marco Squarta”.
“Assurdi – prosegue Pace – i protocolli dettati dal Governo per quanto riguarda bar e ristoranti. Nelle zone gialle, infatti, sono consentite tutte le attività di ristorazione con consumo al tavolo, esclusivamente all’aperto, sia a pranzo che a cena. Ci chiediamo come sia possibile tutto questo con il mantenimento del coprifuoco alle 22 e soprattutto con spazi esterni che non tutti i ristoratori e baristi hanno a disposizione. Per non parlare poi delle condizioni meteorologiche: se c’è il sole potranno alzare le saracinesche, se piove rimarranno chiusi tutto il giorno. In Umbria sono circa 5mila i bar e ristoranti, ma solo la metà di questi ha a disposizione spazi all’aperto e potrà riaprire in sicurezza. I nostri ristoratori sono in ginocchio. Beffati non solo dalle nuove misure, ma anche dai sostegni economici effimeri arrivati, non a tutti”.
“Nei prossimi giorni, come Fratelli d’Italia, – conclude Pace – organizzeremo iniziative contro le nuove misure. Basta scelte illogiche e incoerenti imposte ai cittadini come fossero sudditi”.