Troppo comodo stappare lo spumante per un bilancio da record del gestore idrico quando a pagare sono gli utenti e non per risparmi di gestione. così sta esplodendo la protesta dei Comuni che usufruiscono del servizio pressati da utenti imbufaliti. Tra l’altro adeguamenti tariffari andrebbero applicati per migliorie alla rete di distribuzione o per una migliore qualità dell’acqua che proviene per lo più da pozzi.
“Il miglior risultato di sempre nella storia della società” afferma in un comunicato Umbra Acque per presentare il bilancio di esercizio 2018, approvato lunedì dall’Assemblea degli azionisti, “con un utile netto di 4 milioni e 212mila euro, con un incremento rispetto all’anno precedente del 267%”. La società (a partecipazione pubblica) riconosce che il “successo è dovuto al significativo aumento dei ricavi tariffari” in quanto dall’anno scorso è diventato operativo il nuovo canone stabilito dall’Auri (Autorità umbra rifiuti e idrico), che non è più calcolato per fasce di consumo ma in base alla composizione del nucleo familiare”. Umbra Acque non possiede i dati di tutti i nuclei e così ha deciso di applicare il numero medio di tre componenti anche a chi vive da solo con il risultato che il prezzo dell’acqua è salito alle stelle, considerati anche conguagli retroattivi di sei mesi.