Il raddoppio del Frecciarossa Perugia-Milano è un obiettivo “prioritario” della Regione Umbria. Lo ha ribadito giusto la governatrice Donatella Tesei. La notizia: Palazzo Donini ha richiesto a Fs di firmare il contratto per un raddoppio della corsa per almeno quattro mesi, in via sperimentale. Periodo da individuare entro l’anno in corso.
Lo riporta Il Corriere dell’Umbria, che inoltre riferisce: la sperimentazione doveva parire già nel 2020, ma è stata sospesa causa Covid. Nel progetto presentato dagli uffici regionali erano stati definiti in una bozza di massima anche gli orari: rispetto all’andata attuale delle 5:24 con arrivo a Milano alle 9:30 ci sarà una seconda corsa con partenza da Fontivegge alle 8:40 . Arrivo a Milano alle 12:45. Rispetto alla corsa di ritorno in vigore ora, partenza da Milano alle 18:30 e arrivo a Perugia alle 22:30, si aggiungerebbe il treno veloce 14:00-18:00. Il contratto per il raddoppio era già pronto per essere firmato, ma è saltato tutto con il lockdown e la sospensione dei trasporti fra regioni. Il periodo individuato era giugno-ottobre.
Tutto era nato nelle more della revisione del contratto per rinnovare il servizio base – anche questo “sperimentale” – partito nel febbraio 2018. Prima della fine del biennio previsto dal primo accordo, Tesei ha incontrato i vertici del Gruppo Fs, la holding che ricomprende Trenitalia e i rispettivi vettori. Tra cui il treno ad alta velocità Frecciarossa. Il raddoppio sperimentale era imminente, ma c’è stata l’emergenza Coronavirus. A fine anno si è poi andati a ricontrattare una proroga di 12 mesi. Rispetto alla cifra di 1,6 milioni, l’Umbria ha chiuso a meno di un milione l’anno. Anche perché i passeggeri in un biennio sono aumentati rispetto alle previsioni e agli accordi iniziali. Raddoppiati. Poi c’è stato un “efficientamento al turno del personale di macchina e di bordo, sono stati ridotti i costi della ristorazione ed è stato applicato il pedaggio ridotto per l’accesso all’infrastruttura”, è scritto nell’allegato della delibera di giunta del dicembre scorso. Quella che ha stabilito la prosecuzione del servizio anche per il 2021.
Dal corrispettivo di 1,57 milioni per il 2020 si è arrivati a 900 mila euro. In quello stesso atto si specificava che il collegamento Perugia Milano via Frecciarossa era una scelta fatta “nell’interesse generale e per lo sviluppo dell’economia del territorio e negli anni 2018-2020 ha dimostrato di essere un vettore importante per la comunità, tenuto conto del successo riscontrato nell’uso di questa modalità di trasporto per la quale si è riscontrato un incremento importante del numero di passeggeri trasportati rispetto a quelli inizialmente previsti”. Per iscritto è stata inserita l’attivazione della fermata alla stazione di Terontola “in quanto molto richiesta da cittadini umbri che risiedono nella zona del Lago Trasimeno, ma anche da alcuni enti locali toscani, per i quali Terontola risulta più facilmente raggiungibile rispetto ad Arezzo per la fruizione del servizio ferroviario in questione”. Del raddoppio della corsa si è solo parlato, in quell’occasione. A voce. Le rassicurazioni sono state le stesse dell’anno precedente, prima della pandemia. Ora Palazzo Donini – con l’Umbria che si avvia ad essere zona bianca – rinnova la richiesta in via ufficiale. Tesei lo ha detto anche in un’intervista tv su Tef, con Marco Brunacci, la scorsa settimana. I periodi papabili sono quello già previsto per l’anno precedente, poi annullato per i contagi: giugno ottobre. Ma si ipotizza anche settembre-dicembre, per la ripresa delle attività economiche. Decisivo in ogni caso sarà l’andamento della curva epidemiologica: una malaugurata quarta ondata Covid implicherebbe inevitabilmente una nuova sospensione. Poi c’è l’incognita dell’impegno da parte di altri enti. La Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia già partecipa al progetto con 350 mila euro di contributo straordinario. Un supporto è arrivato anche dalla Camera di commercio, nella fase di avvio.
L’ex presidente della Fondazione Carisp, Giampiero Bianconi, proprio nella corsa inaugurale del 9 febbraio di tre anni fa, aveva spiegato al Corriere del’Umbria come il vero obiettivo del nuovo collegamento di alta velocità tra Perugia e Milano fosse un altro treno a metà mattina. Sono passati 36 mesi, in mezzo una pandemia. Adesso il progetto, rinnovato, torna sui binari.