Mercoledì pomeriggio nella sede della giunta regionale, la presidente Donatella Tesei, insieme all’assessore Enrico Melasecche e al neo direttore Stefano Nodessi, ha incontrato molti sindaci dei Comuni umbri per parlare di trasporti.
Tema della discussione i tagli alle linee che vede al centro del dibattito Busitalia, l’azienda del gruppo Fs che gestisce il servizio in Umbria dopo il collasso di Umbria mobilità. La Regione ha chiesto ai sindaci di fornire, al massimo tra dieci giorni, un piano con scritto quali sono le corse dei bus intoccabili e quali, invece, si possono tagliare.
La presidente ha messo in evidenza una situazione difficile, ricordando che il tpl umbro da anni viaggia con uno squilibrio strutturale da 15 milioni di euro: sei milioni riguardano l’Iva, che va versata, altri sei la Regione li troverà tra le pieghe del bilancio, ma altri 3,5 vanno recuperati attraverso tagli.
La Regione inoltre deve fare i conti, almeno fino a marzo, col fatto che è costretta ad operare in esercizio provvisorio. Presidente e assessore hanno scelto la via del dialogo coi sindaci per arrivare a una soluzione condivisa sui tagli che ha già provocato molti disagi agli utenti e che è dunque destinata ad aggravarsi.
Tutte le parti si sono poi incontrate nella sede della prefettura. Qui i sindacati hanno espresso le loro preoccupazioni per l’ulteriore sforbiciata alle linee e il timore che slitti l’entrata in funzione della nuova Agenzia regionale nata dalle ceneri di Umbria Mobilità, e ogni mese di ritardo (la nascita dell’Agenzia permetterà di non pagare più l’Iva sul tpl) costa circa 650 mila euro. In sostanza se si ritarda, i tagli rischiano di diventare ancora più pesanti. Venerdì Cgil, Cisl, Uil e le altre sigle saranno di nuovo ricevute dalla Regione.