Perugia è una città sempre meno sicura. Da qualche anno a questa parte si moltiplicano gli episodi di violenza. Per questo molti appelli ad intervenire sono stati lanciati all’amministrazione comunale. Di nuovo ora c’è che la IV Commissione consiliare permanente cultura ha dedicato la seduta di ieri alla discussione della mozione presentata dalla Lega sul tema: “proposte per la gestione dell’ordine pubblico in città e periferie”.
Ricordato che negli ultimi mesi si è assistito ad un moltiplicarsi di episodi di criminalità e di vandalismo in vari quartieri cittadini, con particolare riferimento al centro storico, ad alcune periferie e ad alcune frazioni, e tenuto conto delle potenzialità offerte alle Amministrazioni dalla normativa, anche recente, i membri della maggioranza esponenti del Carroccio hanno proposto all’Esecutivo di consentire alla Polizia Locale, secondo quanto previsto dal Decreto Sicurezza, l’utilizzo del taser. E c’è da dire che la mozione contenente il pacchetto sicurezza proposta dai consiglieri salviniani è passata in quarta commissione, malgrado i no del centrosinistra e l’astensione della consigliera del M5s Maria Cristina Morrbello.
I richiedenti, a proposito, hanno specificato che per quanto ora si parli semplicemente di possibilità, in quanto per la dotazione concreta sarà necessaria la previa pubblicazione del bando ministeriale, ricordano tuttavia che nulla vieta che si possa procedere con la sperimentazione e la formazione del personale.
Ma dalla Lega viene anche la richiesta della definizione di un programma di controlli sistematici, per assicurare, tramite la Polizia Locale, un pattugliamento del territorio per il controllo dei documenti dei soggetti sospetti in modo particolare nelle zone del Centro storico, di Fontivegge, di Ponte San Giovanni e degli altri Ponti.
Sulla questione c’è da registrare il dissenso espresso dall’opposizione, che si è detta fermamente contraria alla mozione.
Riprendendo un passaggio dell’intervento del sindaco ieri in Consiglio comunale, l’opposizione ritiene che la sicurezza non la si ottenga solo attraverso interventi repressivi, ma anche favorendo il recupero delle aree abbandonate, il protagonismo dei cittadini, fino ad arrivare all’eliminazione delle disuguaglianze e della povertà.