“L’episodio dell’esame di italiano del calciatore Suarez è stato increscioso”. Lo ha detto ieri mattina, il ministro dell’Università, Gaetano Manfredi, che commenta così l’inchiesta che ha coinvolto l’Università per stranieri di Perugia per il superamento agevolato dell’esame di italiano, volto all’ottenimento della cittadinanza, del calciatore uruguaiano Luis Suarez.
Come riporta oggi Il corriere dell’Umbria, “Ho subito insediato una commissione – ha dichiarato Manfredi – che sta svolgendo la revisione di tutte le procedure per le prove di italiano per gli stranieri, per garantire maggiore trasparenza e maggiore qualità di questo esame che è un esame importante, soprattutto per chi deve acquisire la cittadinanza italiana. Va fatto un monitoraggio – ha rilanciato il ministro -, ci sono delle falle nel meccanismo a cui daremo una risposta rapida”.
Il commento del ministro, battuto da tutte le agenzie di stampa, è piombato su un’Università per gli Stranieri in cui le lezioni sono riprese da qualche giorno e tutti, almeno di facciata, compresi gli indagati, sembrano comportarsi come se nulla fosse accaduto. Al momento infatti, non solo di parla di dimissioni come da più parti invocato, ma nemmeno di autosospensione in virtù di un’inchiesta che,oltre agli indagati, rischia di coinvolgere anche l’istituzione.
La rettrice Giuliana Grego Bolli e il dg, Simone Olivieri, indagati per rivelazione di segreto, falso e corruzione, per ora restano saldamente al loro posto. Gli altri indagati invece, sarebbero stati destinati ad altro incarico. Insomma, a palazzo Gallenga il tran tran universitario è apparentemente ripartito, ma tutti si aspettano le prossime mosse della Procura che, dopo la prima discovery con le perquisizioni, continua a lavorare sottotraccia per aggiungere al puzzle i pezzi che al momento risultano mancanti. “L’esame farsa” di Luis Suarez, come lo aveva definito il Procuratore, Raffaele Cantone, deve essere ancora ricostruito nella sua interezza. “Non spiccica una parola, ma deve passare” diceva la prof Stefania Spina, finita anche lei indagata. “Mi ha chiamato Paratici”, si vantava Olivieri. E poi quella presunta promessa di portare altri giocatori stranieri a Perugia.