È stato aperto in procura un fascicolo relativo alla morte di Stefano Brando, medico di Medicina Generale di 62 anni che aveva contratto il Covid operando in prima linea. Il dottor Brando è deceduto presso l’ospedale di Perugia in seguito alle complicanze dovute all’infezione.
Riguardo alla sua morte, la famiglia ha chiesto di far luce riguardo alla mancanza degli appositi DPI (dispositivi di protezione individuale) forniti ai medici di base, ai lunghi tempi per effettuare un tampone e ai dubbi su un ricovero non abbastanza rapido in terapia intensiva.
Il fascicolo, in mano al procuratore capo Raffaele Cantone e all’aggiunto Giuseppe Petrazzini, in seguito alla denuncia da parte dei familiari, al momento parla dell’accusa di omicidio colposo contro ignoti.
Nel frattempo, è stato chiesto il sequestro delle cartelle cliniche e delle registrazioni delle telefonate con il 118, che verranno esaminate per fare ulteriore chiarezza sul caso.
L’incarico per eseguire l’esame autoptico sulla salma del medico di famiglia di Perugia, al fine di far luce sulle tempistiche e la modalità con cui il medico ha ricevuto cure e assistenza, verrà conferito lunedì mattina.
Al momento la salma del medico si trova al Gemelli di Roma proprio perché all’istituto di medicina legale di Perugia non è possibile eseguire esami autoptici per malati di Coronavirus.