Oltre ai docenti di sostegno, mancano maestri, tecnici di laboratorio e professori di materie scientifiche, in particolare matematica, fisica e chimica
Le scuole alla disperata ricerca di insegnanti. Oltre ai docenti di sostegno, mancano maestri, tecnici di laboratorio e professori di materie scientifiche, in particolare matematica, fisica e chimica.
Come riporta Il Corriere dell’Umbria, a parlare di una “fase nuova per le scuole della regione” è Patrizia Basili, coordinatrice provinciale della Gilda degli insegnanti, che fornisce anche qualche numero. In Umbria sono state assegnate per l’anno scolastico 2021-2022 già 3.152 cattedre annuali, di cui 2.369 per la provincia di Perugia e 783 per quella di Terni. Alla primaria sono stati assegnati 41 posti più 201 per il sostegno, alla scuola elementare sono andati 182 posti più 730 per il sostegno. Sono state 249 le cattedre assegnate alle scuole medie oltre 430 per il sostegno mentre alle superiori sono state assegnate 714 cattedre e altre 605 per il sostegno.
Quest’anno il Ministero ha inaugurato un sistema informatizzato per cui i posti sono stati attribuiti da un algoritmo in base alle preferenze espresse dagli aspiranti docenti nel mese di agosto. “La novità del sistema ha generato non poche incertezze – evidenzia Basili – facendo rimpiangere ai supplenti le congestionate convocazioni in presenza che, ormai, anche dopo la pandemia, diventeranno un ricordo. L’assegnazione degli incarichi disposta inizialmente ha dovuto più volte essere ripetuta perché sono rimasti vuoti numerosi posti in seguito a rinunce. Solo in questi giorni sono state assegnate le ultime supplenze annuali”.
Le assegnazioni dell’Ufficio scolastico regionale hanno visto via via esaurirsi diverse graduatorie per cui, attualmente, non avendo più disponibilità, le scuole devono ricorrere alla messa a disposizione e accade, evidenzia ancora Basili, che vengano nominati supplenti addirittura privi del titolo di studio necessario pur di assicurare il servizio. “L’auspicio è che questo potenziale mutamento nei rapporti di forza tra la categoria e la pubblica amministrazione – spiega Basili – possa essere una spinta a valorizzare la professionalità degli insegnanti, a potenziare il lavoro in aula a scapito degli adempimenti burocratici e a garantire loro il dovuto riconoscimento economico”. Patrizia Basili, insegnante di Scienze Giuridiche ed Economiche, è stata da pochi giorni eletta nella Direzione nazionale della Gilda degli insegnanti: “Porterò anche in quella sede – garantisce – le istanze che da anni difendo e promuovo nel territorio”.