Le scuole umbre, a soli 18 giorni dalla ripresa delle lezioni, non hanno ancora 35 aule aggiuntive e due palestre in più richieste per far tornare a scuola gli studenti in sicurezza. Lo riferisce Il Corriere dell’Umbria, che riporta anche che mercoledì 25 agosto la Provincia di Perugia ha comunicato che il primo bando è andato deserto e ne ha bandito un altro in extremis. I presidi degli istituti, in caso di spazi non adeguati, dovranno quindi far ricorso alla didattica da remoto.
La campanella suonerà il 14 settembre e nelle scuole superiori della regione mancano ancora all’appello 35 aule, due palestre, un magazzino, un prefabbricato e un immobile da ristrutturare. E’ la lista degli immobili per assicurare la riapertura nel rispetto delle distanze anti Covid. Ieri la Provincia di Perugia ha emesso un bando per acquisire proposte di locazione. Scadenza per le offerte: il 7 settembre. Senza gli spazi adeguati, scatterà la didattica a distanza. L’ente proprietario dei 100 immobili scolastici riferiti a 40 istituti nella provincia di Perugia aveva già emanato un primo bando per reperire spazi in più per le scuole in fase pre Covid: a parte due segnalazioni da verificare, è andato deserto. La Provincia di Perugia e l’ex provveditorato contano di “ridurre al minimo le criticità per un’apertura senza problemi”, spiega il presidente della Provincia di Perugia, Luciano Bacchetta. Ieri c’è stato un vertice in videoconferenza. “Contiamo di assicurare gli spazi necessari. Dove non sarà possibile sarà utilizzata la didattica a distanza”, dice Bacchetta. Già due istituti hanno fatto richiesta per poter fare lezioni da casa, fa sapere il dirigente provinciale alla scuola, Giampiero Bondi.
“E’ previsto dal decreto”, spiega Bondi. “Per gli immobili in più abbiamo fatto l’avviso, anche se l’ufficio scolastico assicura che gli spazi richiesti potrebbero ridursi: la dirigente ha preso l’impegno di parlare con i dirigenti”. Quattro scuole, tra le più grandi, hanno chiesto di avere altri immobili a disposizione. Il 19 agosto scorso il Liceo Marconi di Foligno ha chiesto e ottenuto di inserire nel bando due palestre in più. Il 25 agosto, martedì, scorso, il Galilei di Perugia ha evidenziato “la necessità di almeno 25 aule di dimensioni adeguate per accogliere classi di 26/27 alunni”.
Restando al capoluogo il Liceo Pieralli il 17 agosto ha confermato la necessità di “cinque spazi aggiuntivi di dimensioni adeguate ad accogliere cinque classi seconde, di 27 alunni, per garantire la didattica in presenza, stante la carenza di spazi idonei interni”. Il Liceo Jacopone, a Todi, chiede altre cinque aule. Poi la stessa Provincia di Perugia richiede un magazzino da 500 mq per il “deposito o dismissione degli arredi non utilizzati a causa dell’emergenza Covid”.
L’avviso fa riferimento ai fondi ministeriali assegnati agli enti locali il 19 agosto. A Terni, dove la Provincia non ha ravvisato particolari criticità, si cerca il finanziamento per il nolo di un prefabbricato, da posizionare nel cortile di una scuola superiore per attività collegiali. Prevista anche la ristrutturazione di un immobile esistente, già di proprietà di un altro istituto. In generale Palazzo Bazzani tiene e precisare che non si tratta di richieste per mancanza di aule, ma per “supporto alla didattica e ottimizzazione degli spazi”.
In generale, comunque, in Umbria, con meno di tre settimane,il tempo stringe per reperire spazi e allestire aule.