Quattordici sanitari pubblici, dopo essere stati sospesi o diffidati perché rifiutavano di farsi fare il vaccino anti Covid, hanno cambiato idea e si sono immunizzati.
Ma il problema dei sanitari no vax persiste e dunque la Usl 2 ha inviato altre 100 lettere-ultimatum di conclusione dell’iter di diffida: sono cioè quelli in attesa di cambio di mansione, se possibile, oppure del blocco lavorativo fino al 31 dicembre. “I 18 che sono già stati sospesi – fa sapere il direttore amministrativo Usl 1 Alessandro Maccioni – non hanno cambiato idea”. Alcuni di questi hanno minacciato ricorso. Altri professionisti hanno dato mandato singolarmente agli avvocati di impugnare le lettere di diffida e contestare la procedura che porta alla sospensione. E’ successo anche all’ospedale di Perugia.
I ricorrenti sono tutti professionisti della sanità e operatori che esercitano le più svariate professioni in ambito sanitario: medici, psicologi, psicoterapeuti, veterinari, farmacisti.