La Usl Umbria 1 è indicata tra le parti offese
Il gip di Pavia, Maria Cristina Lapi, ha disposto il sequestro della First Aid One Italia cooperativa Sociale che il 30 ottobre 2019 ha avuto l’affidamento in subentro dei trasporti sanitari in emergenza e ordinari “per l’area nord presso la Usl Umbria 1 di Perugia” del valore di 648 mila euro.
La Procura di Pavia, con l’accusa di frode in pubbliche forniture, contesta loro non solo la mancata sanificazione anche in Umbria, ma anche l’aver impiegato “un numero di ambulanze inferiore rispetto a quanto contrattualmente previsto, utilizzando solo 12 mezzi anziché i 16 dichiarati in sede di bando di gara. La frode, per gli inquirenti, stava anche nello “sfruttamento” dei lavoratori, “costretti a prestare attività per quasi il doppio delle ore previste, senza pagamento di straordinari e con il pagamento di indennità di trasferta conseguendo in questo modo un risparmio competitivo sul costo del lavoro”.
L’inchiesta di Pavia ha dimostrato che in 35 giorni di servizio e a fronte di 293 pazienti trasportati, le sanificazioni effettuate sono state solo 4. Il riscontro dei militari della guardia di finanza è stato fatto nei mezzi in servizio nel pavese e sempre lì gli inquirenti hanno visto usare l’ambulanza pure per consumare un pasto o riposare o per trasportare la spesa.
La Guardia di finanza di Pavia, nell’ambito di indagini per caporalato e appalti truccati del valore complessivo di circa 11 milioni di euro, ha messo sotto sequestro una società cooperativa attiva nel settore dei trasporti sanitari, tra i primi operatori nazionali, affidataria di appalti pubblici in tutta Italia e beni per un importo di circa 200mila euro, tra cui disponibilità finanziarie, fabbricati, terreni e autoveicoli. Le indagini sono dirette dal sostituto procuratore di Pavia Roberto Valli e coordinate dal procuratore aggiunto Mario Venditti.
Non solo frode nelle pubbliche forniture collegato all’appalto della Usl Umbria 1, in cui la First è subentrata alla One Emergenza Sociale, ma anche turbativa d’asta.
Le indagini hanno permesso di individuare diverse gare d’appalto per l’affidamento dei servizi di trasporto in ambulanza in diverse parti d’Italia, fra cui Pavia, Roma, Milano, Perugia, Ancona e Pescara, vinte dalla cooperativa, risultate però turbate e per le quali sono state riscontrate diverse frodi nell’esecuzione del servizio pubblico. La cooperativa agiva tramite prestanome per nascondere la presenza e la direzione aziendale da parte di uno degli indagati già condannato in via definitiva nel 2017.
Di qui il sequestro della società e la nomina di un commissario. La Usl Umbria 1 è indicata tra le parti offese.