Un bonus per gli acquisti con carte di credito e bancomat per dare una spinta ai consumi: non solo bar e ristoranti, ma anche arredo, abbigliamento e calzature. È questa una delle misure in via di definizione che potrebbe entrare nel decreto leggo di agosto atteso in consiglio dei ministri tra giovedì e venerdì.
Un meccanismo che incentiverà quindi i pagamenti elettronici, rispolverando il piano cashless del governo, e allo stesso tempo prevedendo sconti sui prodotti per sostenere le filiere più colpite dall’emergenza Coronavirus. Spiega oggi il Corriere della Sera:
L’idea è semplice quanto ambiziosa. Restituire il 20% del conto pagato in ristoranti e trattorie, con carte di credito o bancomat, nel periodo tra settembre e novembre. Nelle città d’arte e nei centri storici il bonus potrebbe essere rafforzato, per arrivare al 25% del conto. Non ci sarebbe un limite di reddito per sfruttare il bonus. Ma ci dovrebbe essere un tetto massimo per la somma recuperabile, ancora da definire.
Interessati dall’intervento sarebbero i ristoranti, ma anche agriturismi e tavole calde.
Il periodo di tempo compreso è una delle criticità più rilevanti, con l’esclusione del mese di agosto.
Restano da definire, inoltre, i tempi del rimborso – entro la fine del mese di pagamento o tutto a fine dicembre – e le modalità con l’ipotesi di restituzione direttamente sul conto corrente o, come seconda opzione, scaricando una App. Il costo complessivo della misura dovrebbe attestarsi intorno al miliardo di euro. L’idea dell’esecutivo – come riportato in un articolo de Ilgiornale.It – è duplice: favorire la ripresa del settore della ristorazione e, al contempo, incentivare l’utilizzo dei pagamenti elettronici riuscendo a tracciare le transazioni così da rafforzare le misure anti-evasione.
La misura è molto simile a quella adottata dal governo britannico, dove se consumi in bar e ristoranti lo fai a metà prezzo e la restante parte la rimborsa il governo entro 5 giorni dal pagamento. Il sistema funziona dal lunedì al mercoledì e fa parte del programma “Eat out to help out” ma, oltre ai tempi di pagamento, c’è un’altra differenza non di poco conto rispetto a quanto presentato in Italia; nel Regno unito il cashless è diffuso da sempre mentre in Italia non piace alle associazioni di categoria l’obbligo dei pagamenti attraverso carte di credito, di debito o prepagate, a causa dei tassi ritenuti troppo elevati ma che, ad oggi, resta una condizione obbligatoria per poter accedere al bonus.
Salvo modifiche dell’ultima ora, però, il bonus dovrebbe restare così come è e dovrebbe portare la firma di due viceministri del Movimento 5 Stelle, Stefano Buffagni allo Sviluppo economico e Laura Castelli all’Economia. La misura potrebbe incrociarsi con l’ipotesi portata avanti del ministro per i Beni culturali Dario Franceschini per il rilancio del turismo nelle città d’arte e nei centri storici. In questo caso il bonus nei ristoranti potrebbe arrivare sino al 25%.
Nel nuovo pacchetto di misure per bar e ristoranti dovrebbe rientrare anche la proroga dell’esenzione della Tosap per tenere i tavolini all’aperto a un fondo di garanzia per gli affitti delle attività ancora in crisi. Inoltre, su proposta del ministro Bellanova dovrebbe essere istituito un Fondo ad hoc dal valore di 1 miliardo – per un bonus di circa 5mila euro – a fondo perduto diretto ai 180mila esercizi pubblici di ristorazione per l’acquisto di prodotti agroalimentari nazionali.