Il rapporto annuale sui ricoveri ospedalieri, pubblicato dal ministero della Salute, oltre a segnalare una generale diminuzione del volume di attività degli ospedali italiani, prova a dare una misura della capacità delle strutture sanitarie di trattare i casi clinici con un efficace utilizzo delle risorse disponibili. E lo fa incrociando due indicatori: l’indice comparativo di perfomance (Icp), che mostra l’efficienza in relazioneai tempi di degenza dei pazienti; e l’indice di case mix (Icm), relativo alla complessità clinica della casistica trattata. Confronto ICM e ICP. Anno 2017 – Dati Sdo 2017, ministero della Salute.
Il quadrante inferiore destro del grafico raccoglie quelle strutture che si caratterizzano per una casistica ad alta complessità e una degenza più breve dello standard. In altre parole, sono quelle più efficienti e si tratta di Toscana, Emilia Romagna, Umbria e Abruzzo. Al contrario, il quadrante superiore sinistro individua le strutture in cui la durata della degenza è più alta nonostante la complessità della casistica sia più bassa rispetto allo standard: una performance probabilmente dovuta a inefficienza organizzativa, sottolinea il rapporto. Qui si collocano le realtà di Valle D’Aosta, Bolzano, Trento, Veneto, Lazio, Campania, Sicilia e Sardegna.