“La scelta della risoluzione del contratto d’affitto di palazzo Monaldi da parte della Regione è legittima”.
Il tribunale civile ha ribaltato in appello la sentenza di primo grado in cui il giudice un anno fa aveva dato ragione alla società proprietaria dell’immobile, che aveva fatto causa dopo il recesso unilaterale di palazzo Cesaroni.
Palazzo Monaldi, storico edificio con affaccio in via Baglioni, costola di pregio della sede dell’assemblea legislativa, per anni era stato la residenza di vari gruppi politici. Ma nel novembre 2014 l’ufficio di presidenza dell’assemblea legislativa (presidente Eros Brega) decise di recedere dal contratto di affitto da oltre 400mila euro l’anno firmato nel 2010 e in scadenza solo nel 2016.
Una decisione che la proprietà, la società Palazzo Monaldi srl, costituita appositamente nel 2008 dopo l’acquisto dell’edificio dall’Ina per quasi cinque milioni di euro, non ha mandato giù. Da qui, la causa contro la Regione con la richiesta di un risarcimento da un milione di euro.
Il primo round era stato vinto, a giugno 2019, proprio dalla società. Ma la Regione, assistita dall’avvocato Mario Rampini, aveva subito anticipato la volontà di ricorrere in appello.
Il tribunale questa volta ha dato ragione all’ente. Adesso si attendono solo le motivazioni della sentenza, per scoprire come proseguirà la storia del palazzo, attualmente ancora vuoto.