Sono 452 gli umbri che hanno trovato un lavoro attraverso i navigator dopo aver ottenuto il reddito di cittadinanza, 7.372 persone in totale. Significa che, al 10 febbraio 2020, soltanto un 6.1% di coloro che hanno avuto la domanda approvata dalla Regione ha raggiunto l’obiettivo.
Come riporta oggi Il Corriere dell’Umbria, a livello nazionale la percentuale media scende addirittura sotto al 4% (in Emilia Romagna, per esempio, è del 4.99%).
I centri per l’impiego hanno convocato per appuntamento, entro il 31 gennaio 2020, 6.168 persone, di queste si sono presentate alla prima convocazione in 5.322. I dati sono stati forniti dall’Anpal, l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro. Sono 118, invece, i soggetti a rischio sanzione, quelli cioè che non si sono presentati alla convocazione dei navigator bloccando così, di fatto, l’iter del Patto di servizio cui i percettori di reddito di cittadinanza sono sottoposti. La segnalazione passa quindi all’Inps che valuta la singola pratica e procede con l’eventuale sanzione. Per chi ha fatto orecchie da mercante, preferendo incassare il reddito senza mostrarsi disponibile nella ricerca di un’occupazione, scatta la decurtazione di una mensilità del beneficio. I numeri di Anpal aprono anche a qualche curiosità. Innanzitutto per gli uomini trovare un’occupazione è più facile che per le donne: dei 452 nuovi assunti, 255 sono di sesso maschile, il 56.4%. Riesce a trovare lavoro a 30 giorni dalla presentazione della domanda il 7.2% del totale dei richiedenti, tra 31 e 90 giorni il 18%, tra 91 e 180 giorni il 28.7% e oltre 181 giorni il 46.2% del totale: 46.5% uomini e 45.6% donne. La pazienza, insomma, deve essere una caratteristica comune. Più avanza l’età, maggiori sono le difficoltà a rinserirsi nel mondo del lavoro: appena 1’1.3% dei neo assunti ha oltre 65 anni, l’11.7% da 55 a 64 anni. Gli altri hanno meno di 54 anni. Il contratto più diffuso è quello a tempo determinato, praticato nel 65.2% dei casi. Fondamentale, nell’iter di avviamento nel mondo del lavoro, la figura del navigator che, dallo scorso settembre, si occupa di accoglienza, presa in cari
co per la stipula del patto di servizio e supporto all’avvio di piani personalizzati di accompagnamento al lavoro. La durata massima del reddito di cittadinanza, lo ricordiamo, è di 18 mesi + 18 mesi con lo stop di un mese mentre l’importo medio mensile percepito si aggira sui 496 euro. Non mancano i controlli da parte di finanza, Inps e Comuni per verificare eventuali incongruenze e stanare i furbetti. Gli accertamenti delle amministrazioni locali si concentrano principalmente su due requisiti, l’Isee e la residenza mentre l’Inps verifica in modalità automatizzata, tramite Isee, il possesso dei requisiti economici del nucleo richiedente. I controlli automatizzati generano il rifiuto della domanda, mentre quelli successivi eseguiti attraverso i Comuni ne comportano la revoca.