In prospettiva del Recovery plan, l’Umbria ha presentato al Governo 458 progetti per un valore totale calcolato di 6,419 miliardi di cui la Regione potrebbe beneficiare. Resta ancora incompleta la progettazione definitiva, di cui è all’oscuro persino la maggioranza e presumibilmente la giunta.
I principali settori che verranno finanziati sono il turismo, l’istruzione, la cultura, lo sport, l’economia e l’agricoltura.
TURISMO
- Investimento di una rete di borghi per 20 milioni;
- Realizzazione di percorsi di cammino e ciclovie;
- Espansione di app dedicate per realizzare una strada che attraversi il territorio “green” (80 milioni di euro circa).
ISTRUZIONE
- Investimento di 80 milioni per la sicurezza (anche sismica) nelle scuole;
- Efficientamento energetico degli istituti scolastici;
- Campus universitario a Terni (Pentima) per potenziare il Polo siderurgico con apprendistato (15 milioni).
CULTURA
- 10 milioni per ripensare ai “cineporti” per attrarre l’industria cinematografica nella nostra regione.
SPORT
- Costruzione di una piscina olimpionica a Perugia;
- Completamento della città dello sport a Terni;
- Ampliamento del centro sportivo Pontenaia di Todi;
- Promozione della rete di contatti tra i giovani.
ECONOMIA E AGRICOLTURA
- Progetto “Capitali coraggiosi”;
- Incentivi all’innovazione con brevetti tecnologici e app;
- Interventi su immobili per attività commerciali e artigianali.
Tra i progetti principali c’è anche l’alta velocità ferroviaria Roma-Ancona, comprensiva del raddoppio Orte Falconara: con i 29 chilometri di galleria tra Terni e Spoleto e l’aumento della velocità fino a 200 km orari, rappresenta una sorta di mini-tav per il cuore verde. Costo di quest’opera: 3,2 miliardi, all’interno di un pacchetto complessivo di 14,7 miliardi. Poi c’è la riapertura della ex Fcu nei tratti Ponte San Giovanni-Terni e Città di Castello-Sansepolcro, che con l’adeguamento della tratta in essere per superare il limite di 50 km l’ora dovrebbe arrivare a costare 300 milioni. Altra opera che se non viene ricompresa nel contratto di programma Anas è stata comunque indicata come prioritaria anche per il piano del Recovery fund è la variante al nodo di Perugia, con un costo stimato 160 milioni di euro all’interno di un pacchetto di risorse per le ferrovie regionali di 2,67 miliardi di euro. In tutto per l’Italia ci sono 209 miliardi: 82 per nuove opere e 127 per opere già previste per cui manca in tutto o in parte il finanziamento.