Il Governo ha visto giusto, in giro c’è una gran voglia di appropriarsi della propria vita, anche se ci si rimette qualcosa in termini monetari.
Sono già oltre 1000 le persone che in Umbria hanno deciso di lasciare il lavoro, circa 37 al giorno e la positività di questa legge la testimoniano la soddisfazione degli interessati ma anche delle aziende che si ‘liberano’ di personale anziano, meno efficiente e spesso più pagato dei neo assunti, ad esempio le banche.
Inoltre dovrebbe calare il numero dei disoccupati giovani che nella nostra regione è elevato.
I più propensi a lasciare il lavoro gli abitanti della provincia di Perugia (863) rispetto ai ternani (265), mentre, affermano le stime nazionali, ben il 37,6% dei lavoratori vorrebbe lasciare in anticipo.
Si parla di circa 300mila persone del pubblico impiego che se ne andrà entro tre anni e questo molto probabilmente snellire la burocrazia perché i più giovani sono più propensi ai cambiamenti ed all’uso della telematica.
Insomma ci sono tutte le premesse perché il vento del cambiamento cambi la società italiana.
Sul versante dei pensionati è sceso in campo anche il Codacons che ritiene illegittimo il blocco della rivalutazione delle pensioni superiori a tre volte il minimo perché in caso di inflazione sostenuta i beneficiari si vedrebbero decurtato pesantemente l’assegno.