A sei anni dall’inizio dell’inchiesta il processo per la gestione della raccolta differenziata e degli impianti Gesenu finiti nell’indagine dei carabinieri forestali arriva alla prima vera svolta. Ieri, il gup Natalia Giubilei ha mandato a processo 12 persone, tra vertici delle società di gestione rifiuti, imprenditori e dirigenti di amministrazioni locali, e cinque società, compresa la Gest, per cui l’avvocato Marco Paone aveva chiesto il non luogo a procedere.
Gesenu e Tsa, invece, hanno patteggiato e per adesso pagano 140mila euro di sanzione pecuniaria per Gesenu e 120mila per la Trasimeno servizi ambientali, più l’interdizione per entrambe alla pubblicizzazione di beni e servizi per 8 mesi. Stabilita anche una confisca di 366mila euro per Gesenu e 200mila per Tsa.
Dal 13 luglio si aprirà davanti al secondo collegio il dibattimento per l’allora direttore generale di Gesenu Giuseppe Sassaroli che, assistito dagli avvocati David Brunelli e Chiara Peparello, dovrà rispondere dell’accusa più pesante di associazione per delinquere insieme ad altre sei persone: Giuliano Cecili, Roberto Damiano, Silvio Marano, Luciano Sisani, Luca Rotondi e Renato Antonio Presilla. Associazione, invece, caduta per i fratelli Furio e Ferdinando Baldini (rinviati a giudizio per altri capi di imputazione), mentre Giosanna Pani, difesa dall’avvocato Giancarlo Viti, è stata prosciolta completamente.
I fatti contestati fanno riferimento al periodo dal 2008 fino all’ottobre 2015 e le accuse riguardano illeciti di varia natura nel trattamento di rifiuti speciali e non a Ponte Rio, Pietramelina, Borgogiglione. Coinvolto anche l’impianto dei fratelli Baldini e i siti utilizzati direttamente o indirettamente da Gesenu.
Lo spaccato “è gravissimo”, aveva spiegato Cantone. “Una società braccio operativo degli enti pubblici avrebbe dovuto comportarsi in modo completamente diverso. Invece sono emersi reati ambientali gravissimi, casi di inquinamento riferibili più alle attività delle ecomafie che delle società pubbliche. Società che avrebbero dovuto occuparsi del bene dei cittadini e non del profitto”.
Nella maxi – udienza preliminare si sono costituti come parte civile in 32, tra comuni, comitati e associazioni. Tutti in fila per chiedere i danni alle società. Il processo di primo grado, dinanzi al secondo collegio penale, inizierà il 13 luglio prossimo. Indagati e società erano difesi, tra gli altri, dagli avvocati David Brunelli, Chiara Peparello, Nicola Di Mario, Francesco Falcinelli, Giancarlo Viti, Gabriele Caforio, Giuseppe Caforio, Franco Libori.
Fuori dal processo per prescrizione, infine, Andrea Valentini, difeso dall’avvocato Giuseppe Caforio.
Fuori dal processo anche Arpa, con la soddisfazione dell’avvocato Nicola Di Mario che ha assistito la direttrice del dipartimento Giovanna Saltalamacchia, prosciolta perché il fatto non sussiste.