L’Associazione culturale islamica di Ponte Felcino cambia sede e si trasferisce presso l’ex tipografia Grilli di via della Trota dove hanno a disposizione 175mq, più un appezzamento di terreno.
Il capannone è stato acquistato per 50 mila euro come conferma il responsabile del “Centro
islamico culturale di Ponte Felcino” Abduha-mid Hadeq. Le finalità dichiarate sono per svolgere attività come l’insegnamento dell’italiano agli adulti e centro di culto.
Come segno di integrazione con la comunità è stato anche creato un gruppo di donatori di sangue Avis, primi in Umbria.
Nella vecchia sede non c’era spazio a sufficienza, “ad esempio per fare pregare le donne”. Ad esempio per il mese del Ramadan arrivano anche 250 fedeli, per questo è stato deciso di cambiare sede e di allargarsi.
Tra i progetti futuri c’è anche quello di un corso di lingua araba per italiani una volta che saranno apportate le modifiche alla struttura e ottenute le autorizzazioni del Comune.
La Lega è contraria e in un comunicato del segretario di Perugia Drusian, afferma: “Come per Umbertide e Marsciano, anche in questo caso si gioca sull’equivoco: si chiedono i permessi per l’apertura di un nuovo centro culturale islamico ma di fatto siamo di fronte ad una vera e propria moschea, che sorge, tra l’altro in una zona delicata in cui la sicurezza dovrebbe essere una priorità, visto la vicinanza della scuola primaria e di quella elementare. Ponte Felcino è già una realtà complessa: tra droga, pestaggi e imam espulsi per incitamento al terrorismo. Nel 2007 venne smantellata una cellula terroristica. Come Lega cercheremmo di bloccare con ogni mezzo lecito l’apertura di questa nuova moschea”.