Non piace ai residenti di piazza Grimana l’idea di veder tagliare 69 piante grandi e piccole, per combattere così lo spaccio e il degrado che invadono il quartiere. L’amministrazione comunale si è detta disposta a ridiscutere l’operazione, ma c’è da dire che sono in tanti a storcere la bocca. Dopo i malumori di alcuni residenti, ora tocca ad Andrea Maori (tesoriere dei Radicali) sollevare non poche perplessità sul rilancio ipotizzato da Palazzo dei Priori.
«In particolare il taglio estremo di molti lecci è qualcosa che lascia sconcertati. A mio modo di vedere il previsto ‘taglio raso’ delle piante nasconde l’abbattimento complessivo di tanti alberi, così come si capisce da tutto l’insieme delle delibere».
«Se convince l’eliminazione dell’edicola continua rimane il dubbio sulla riqualificazione della piazzetta. negli stalli chiamati ‘posteggio area mercato’ perchè quel posteggio è previsto solo nei giorni di mercato mentre nulla si dice sulla organizzazione negli altri giorni».
«E’ sconcertante – conclude il rappresentante dei Radicali – poi tirare fuori dalla tomba il grande architetto dei giardini Andrea Porcinai che aveva previsto la presenza di quelle siepi nel millennio scorso».
Fermamente contrario alla politica dei tagli il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Cristina Rosetti: «Ci va giù duro, con i lecci e gli altri alberi in città, l’ambientalista Barelli, che in quattro anni ha permesso l’abbattimento di oltre 1.200 alberi e non ne ha ripiantato neppure un terzo – afferma la Rosetti -. Metodi innovativi di spending review. Che se poi gli alberi e il verde in città sono fondamentali per attenuare gli effetti dell’inquinamento acustico e atmosferico e dei cambiamenti climatici, chi se ne importa. Le nuove frontiere dell’ambientalismo avanzano, pericolosamente». Su questo tema M5S presenterà un ordine del giorno urgente.
Il vicesindaco Urbano Barelli ha indetto un incontro pubblico il primo ottobre con abitanti e commercianti detta zona per discutere del progetto dei Comune: «E’ solo una proposta, siamo aperti».