di Mauro Pichiassi – Grande afflusso di soci alla sede dell’associazione culturale “Luigi Bonazzi” – presieduta dall’artista Maestro Franco Venanti – per l’incontro con gli esponenti delle Istituzioni locali. Erano presenti con i soci, il sindaco avv. Andrea Romizi, il vice questore dr. Francesco Barba e il magnifico Rettore dell’Università di Perugia, prof. Franco Moriconi, i quali dai loro rispettivi punti di osservazione hanno descritto e analizzato il momento che vive la città di Perugia. Il sindaco ha posto l’accento su alcune iniziative e progetti volti al miglioramento della situazione in specifici quartieri della città, in particolare in quelli dove si registrano maggiori criticità come in quello di Fontivegge.
Con orgoglio ha ricordato che la situazione nel centro storico negli ultimi tempi è migliorata, ma che comunque l’allerta e l’attenzione non devono diminuire e che comunque la guardia va sempre tenuta alta. Le attività intraprese dal Comune hanno come obiettivi la sempre migliore vivibilità della città la salvaguardia del vasto patrimonio artistico e culturale perché ci sia presso i cittadini una piena consapevolezza della loro identità cittadina. In questo ambito si inserisce la realizzazione, già in fase avanzata, del progetto della banda ultralarga in fibra ottica di ultima generazione, che porta la città di Perugia, insieme ad altre quattro città italiane partecipanti al progetto pilota, ai vertici per quanto riguarda i servizi telematici, che mirano ad un miglioramento della qualità della vita e al soddisfacimento delle esigenze dei cittadini e delle imprese del territorio.
Il vicequestore, dr. Francesco Barba, ha illustrato come sul versante della sicurezza la vita cittadina sia sensibilmente migliorata rispetto ai problemi che qualche anno fa’ avevano sconvolto la vita cittadina. Il tutto è avvenuto in modo soft, con un’azione costante e capillare che ha visto ad esempio l’istituzione di un posto di Polizia in centro, l’aumento degli agenti in città, il rilievo nazionale assunto dai problemi di sicurezza come per molte altre città italiane e le azioni mirate con strategie diverse nei diversi quartieri che presentano aspetti e criticità propri. La sicurezza deve essere partecipata, deve cioè vedere coinvolti anche i cittadini, nel senso che devono tenere comportamenti e adottare misure per la sicurezza della propria casa che scoraggino in qualche modo i malintenzionati. La città, inoltre, non presenta grosse criticità per quanto riguarda l’afflusso di profughi, e ciò grazie all’eccellente lavoro di organizzazioni sociali e umanitarie che svolgono l’accoglienza, tanto che la cittadinanza ha quasi l’impressione che questi non ci siano. Il lavoro fatto è stato importante, ma sul versante della sicurezza non si può stare sempre tranquilli: l’attenzione non deve mai scendere, perché i buoni risultati ottenuti e le scommesse vinte non assicurano automaticamente nuove vittorie. Perugia è una città fragile, perché esposta a presenze di criminalità esterna. Inoltre è una città che ha una polizia municipale molto ridotta, di molto inferiore rispetto a quella di molte altre città italiane di pari livello.
Per la sicurezza, infatti, è importante anche disporre di forze di polizia urbana che presidino la città. Il rettore dell’Università degli Studi, prof. Franco Moriconi, nel dare un veloce e sintetico quadro dell’Università si è soffermato sul tema dell’accoglienza degli studenti e sulla crescita del numero degli studenti. L’incremento è dovuto anche al lavoro di promozione fatto negli ultimi tempi in città e in regioni anche lontane dall’Umbria. La nostra università negli ultimi anni aveva visto un calo di studenti, non solo di quelli provenienti da altre regioni, ma anche di quelli dall’Umbria e ciò è imputabile alla mancanza di servizi agli studenti e agli scarsi collegamenti che rendono difficoltosi e onerosi gli spostamenti dai luoghi d’origine a Perugia, per cui vengono preferite le università di altre città come Roma, Siena, Firenze o Viterbo. Nell’anno accademico in corso, al 31 dicembre del 2016, c’è stato un incremento di circa duemila studenti. Le scelte operate stanno dando i loro frutti. Ma molto ancora va fatto, soprattutto da parte delle Istituzioni locali. Non va dimenticato che l’università degli Studi è la prima e più grande industria dell’Umbria e quindi non può essere lasciata da sola. Nel complesso i rappresentanti di tre importanti istituzioni della città hanno messo a fuoco luci e ombre della realtà perugina, ma soprattutto hanno sottolineato l’entusiasmo e la voglia di fare per continuare a migliorare questa realtà, pur nelle oggettive difficoltà che l’attuale situazione politica e sociale, a livello più generale e globale, presenta.
Prof. Mauro Pichiassi
Addetto stampa dell’associazione Bonazzi