Di Ciuenlai – Con tutti i problemi che ha Perugia, l'ultima cosa che ci si augurava era quella di farla precipitare in una stucchevole diatriba su una commemorazione improbabile e su un “provincialissimo” corteo in costume “mai pervenuto”, guardando alle tradizioni recenti e lontane del capoluogo .
E' logico quindi che non i “professoroni”, ma i perugini del popolo come me, quelli del “borgo”, guardano con diffidenza, se non con opposizione ad un'operazione di pura propaganda, che, tra parentesi, commemora (sic) una dura e umiliante sconfitta. (il prof. Alberto Grohman ha detto che è come se l'Italia commemorasse Caporetto. Aggiungo; è come se Roma commemorasse Brenno. Anzi è peggio perchè se nella capitale le elezioni le vincesse un candidato appoggiato dalla Lega Nord, l'omaggio al “Gallo” ci potrebbe anche stare).
L'Assessoressa Teresa Severini nonostante le tante repliche e le paginate di giornale a lei dedicate, non ha saputo spiegare, per mancanza di argomenti, che ci azzecca quella data con le tradizioni di Perugia. Noi della festa di Porta San'Angelo, della Conca e dei Cenciarelli, della fiera dei morti e di Monteluce, del giro delle 7 chiese, delle “vasche” per il Corso, del dopolavoro della Saffa, delle gite e delle passeggiate “fuori porta”, non l'abbiamo ancora capito.
Ma già lei, insieme al cuore di questa Giunta rappresenta , sempre di più, la Perugia dei “Filedoni”, non quella del “Bulagaro”. E questa parte “nobile” della città, sembra più presa dal colore del vestito che metterà quel giorno, che dai problemi seri, prodotti, è vero, da altri, che hanno determinato il degrado di Perugia.
Per esempio io, invece di indovinare che metterà quel giorno Romizi, sarei più interessato a sapere cosa pensa questa amministrazione dei problemi e delle polemiche sulla sanità, visto che il capoluogo è la sede dell'ospedale regionale, dell'Università e della principale Asl. Sarei interessato a conoscere la linea e le iniziative della Giunta comunale rispetto alle infrastrutture viarie, ferroviarie e aeroportuali. Sarei interessato a sapere se questo nuovo governo ha intenzione di fare quella cosa che il centrosinistra, per evidenti ragioni di bottega, si è sempre rifiutato di fare e cioè, aprire una vertenza regionale per fare affermare un semplice concetto : Perugia è il capoluogo ( e non un'area come le altre) e il resto sono territori (naturalmente con i loro diritti e le loro specificità da salvaguardare).
Insomma saremmo interessati a vedere quella svolta sempre annunciata e mai fatta. E non mi si dica che quattro banchetti in più per il centro sono il segno del cambiamento. Ben vengano, ma ci vuole altro. E in questo altro, c'entra, certo, anche la riscoperta delle nostra tradizioni. Bene ricerchiamole, ma non inventiamocele!