L’attività di Pediatria all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia è a rischio chiusura. Tra una settimana stop agli ambulatori e restano una ventina di giorni per evitare il fermo del reparto.
Il caso Pediatria è un’emergenza di tempo e non solo, perché manca il personale, perché lo tsunami di Concorsopoli non è certo passato senza lasciare tracce e perché l’emergenza Covid dentro un’altra emergenza ha fatto il resto. La cui funzionalità è messa a rischio dalla carenza di personale. Degli 11 pediatri in organico, infatti, ce ne sono appena 5 disponibili in servizio al Santa Maria della Misericordia: una struttura che di media viaggia sulle circa 18mila visite l’anno in regime di urgenza, 3mila ricoveri e 8mila visite ambulatoriali.
L’unico centro, peraltro, autorizzato a trattare i minori ammalati di Covid (come purtroppo accaduto nel corso dell’emergenza sanitaria).
Troppi pochi dottori per tenere aperti ambulatori e Reparto di riferimento regionale di Terzo livello.
E così dal 17 luglio, salvo interventi tampone dell’ultima ora, stop a molte prestazioni ambulatoriali per i bambini. A cominciare da quelli specialistici (Gastroenterologia, diabetologia, endocrinologia, reumatologia e allergologia).
“Le problematiche del reparto di Pediatria di Perugia mi sono state rappresentate dall’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, sin dal primo momento della mia nomina, come una priorità da affrontare” comunica il commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera di Perugia, Marcello Giannico.
Il quale spiega: “Con l’arrivo del direttore amministrativo, Enrico Martelli, si è completata la Direzione aziendale e nei prossimi giorni lavoreremo per individuare le risorse e definire le procedure per l’affidamento di incarichi professionali aggiuntivi, in modo da risolvere le criticità esistenti scongiurando una riduzione del servizio”.