Chiude i battenti il parcheggio Fonti di Veggio, inaugurato il 27 aprile 2017.
Una “novità” da giorni all’attenzione del Comune e che preoccupa non poco i residenti per la «paura di un ritorno al degrado del passato».
La notizia è riportata dal Messaggero Umbria, nel servizio di Riccardo Gasperini che ricorda anche come l’apertura del parcheggio tra via Capítini e via Angeloni fu accolta a braccia aperte da molti perché, come riportava la nota del Comune sull’inaugurazione, i lavori effettuati da Sis Parking Service System e Isola Cooperativa Sociale permisero di riqualificare l’area dopo anni di incuria e di abbandono. Ma andiamo con ordine.
A spiegare la situazione al quotidiano, cioè la motivazione della chiusura, è Alessandro Guerra, direttore generale della Sis Parking che gestisce, o meglio gestiva l’area di sosta. «Il parcheggio rientra nelle proprietà dell’Inps, cui paghiamo un canone annuo, coperto con il totale degli incassi. Ma abbiamo anche altre spese, personale, sicurezza, pulizie, bollette e tasse». Così, a fronte di una situazione «di perdita», la Sis ha chiesto alla proprietà di «rivedere il contratto». Qui si è bloccato tutto e la società ha cominciato a smontare tutto, dalla segnaletica all’impianto di videosorveglianza. «Avevamo ripulito il parcheggio, volevamo fare qualcosa di utile, ma non possiamo continuare a gestire così, rimettendoci», ha detto con rammarico Guerra. La Sis ha già ricevuto segnali «di forte preoccupazione da parte dei residenti» al pari del Comune, che si sta muovendo per cercare una soluzione. A dirlo al Messaggero il sindaco Andrea Romizi. «Con l’assessore Luca Merli (Sicurezza) ci sono già stati confronti con l’Inps, cui abbiamo chiesto un nuovo incontro. Ci siamo da subito attivati, quello è un chiaro discorso di sostenibilità dell’attività. È una situazione che sta molto a cuore a me e al Comune, c’è viva preoccupazione e sentiamo di doverci muovere come responsabilità».
L’area del parcheggio ha vissuto anni particolarmente difficili fra furti, presenza di balordi, spaccio di droga. Un incubo finito con l’arrivo di quel vero e proprio presidio per la zona
più calda della città, che aspetta il grande rilancio disegnato con il piano per la nuova Fontivegge. Ora però rispuntano forti timori per il ritorno al passato e ai problemi di sicurezza, anche perché proprio li ci sono tanti altri spazi vuoti.