Il “Premio Researcher 2020” indetto dalla Società Italiana di Scienze Infermieristiche (SISI) quest’anno è stato assegnato a Nicola Ramacciati ed al suo gruppo di ricerca per uno studio sulle violenze sul personale sanitario.
Ogni anno la SISI indice un concorso di ricerca per assegnare ai primi 5 classificati un premio per il miglior articolo pubblicato su riviste scientifiche negli ultimi 5 anni al fine di stimolare gli infermieri allo studio della disciplina infermieristica, allo sviluppo e alla divulgazione delle conoscenze scientifiche.
Nicola Ramacciati, infermiere dell’Azienda ospedaliera dal 1991 e dal 2019 responsabile delle attività didattiche e professionalizzanti del corso di laurea in Infermieristica dell’Università degli Studi di Perugia è riuscito insieme al sul gruppo di ricerca composto da Andrea Ceccagnoli (Pronto Soccorso Pg) e Beniamino Addey (Centrale 118), a guadagnare la pubblicazione del suo studio dal titolo “Violence towards Emergency Nurses. The Italian National Survey 2016: A qualitative study” in una delle tre più importanti e prestigiose riviste al mondo per l’infermieristica: l’International journal of nursing studies.
Lo studio si basa su l’indagine nazionale italiana del 2016 che rileva i fenomeni di violenza verso gli infermieri di emergenza e intraprende un cammino di ricerca sul fenomeno della violenza nel settore sanitario, in particolar modo quella perpetrata da utenti o accompagnatori nei confronti degli infermieri di Pronto Soccorso.
“Questa è una particolare forma di violenza sul lavoro, – dice il dottor Ramacciati – detta anche in inglese Client-on-Worker Violence e classificata dall’University of Iowa Injury Prevention Research Center (UIIPRC, 2001) come Violenza di Tipo 2. Si distingue da altre forme di violenza possibili, – continua – come quella di Tipo 1, ossia la violenza sul luogo di lavoro dovuta a condotte criminali (Criminal Intent), dove il perpetratore non ha legami legittimi con l’azienda o con i suoi dipendenti e commette di solito la violenza in concomitanza di un crimine (furto, taccheggio, scippo). La violenza di Tipo 3, invece, si manifesta tra colleghi (in inglese Worker-on-Worker) ed è comunemente indicata come violenza laterale o orizzontale ed include i fenomeni del bullismo, del mobbing e delle interazioni negative”.
I tre infermieri dell’ospedale di Perugia già dal 2010 hanno iniziato a studiare il problema della violenza verso gli operatori sanitari dell’emergenza e a pubblicare studi sul questo fenomeno.
Il commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera di Perugia, Marcello Giannico, si è voluto congratulare personalmente con il dottor Nicola Ramacciati per il premio ricevuto: “L’aggressione fisica e verbale contro gli operatori sanitari, in particolare gli infermieri, è grave e diffusa a livello globale, e gli infermieri più vulnerabili sono quelli che lavorano nel Pronto Soccorso. Voglio congratularmi con il gruppo di ricerca diretto da Ramacciati per lo studio fatto meritevole di un premio nazionale perché hanno saputo approfondire l’aspetto qualitativo del fenomeno, cioè le percezioni soggettive degli infermieri, e non solo la quantificazione dell’aggressività e la descrizione della sua natura, come si legge nella maggior parte delle ricerche”.
Anche dalla ANIARTI, l’Associazione nazionale degli infermieri di area critica sono arrivate le congratulazioni ai vincitori.