In un contesto “di risorse finanziarie limitate”, l’Azienda ospedaliera di Perugia ha raggiunto “anche nell’anno 2016 il pieno equilibrio di gestione e importanti prestazioni in merito all’attività assistenziale”.
I dati sull’attività ospedaliera e sui principali risultati dell’anno appena trascorso sono stati illustrati stamani – in una conferenza stampa – dal direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Emilio Duca, affiancato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, dall’assessore regionale alla sanità, Luca Barberini, e dal rettore dell’Università di Perugia, Franco Moriconi.
C’è una tendenza costante di riduzione del numero dei ricoveri in regime ordinario, e un incremento sensibile per i ricoveri chirurgici di un giorno, a significare – per Duca – “un importante segnale di appropriatezza di utilizzo dell’ospedale”.
Nell’area materno-infantile, il 2016 ha fatto registrare un calo di 111 parti rispetto all’anno precedente, mentre il Pronto soccorso ha avuto 62.139 accessi: un “punto di criticità da superare nel 2017”, è stato sottolineato.
L’area chirurgica, inoltre, è stata oggetto di una importante riorganizzazione, con un totale di 20.164 interventi e procedure chirurgiche.
Nel corso dell’incontro stata inaugurata ufficialmente anche la ‘Breast Unit’, attivata autonomamente nel 2016, individuando un’area logisticamente definita e completamente rinnovata, anche per quanto riguarda il confort, con spazi di degenza adeguati separati dalla normale casistica di un reparto di chirurgia generale. Nel 2016 ha dimesso 525 pazienti, di cui 325 donne operate per tumore della mammella.
Contestualmente sono stati annunciati anche gli obiettivi per il 2017. Quelli principali sul versante interno saranno rappresentati dal completamento della riorganizzazione dell’area del Pronto soccorso e della medicina d’Urgenza e dalla riorganizzazione della piastra dei servizi per cio’ che concerne i sistemi di angiografia digitale. Sul versante esterno il principale impegno sarà orientato alla ulteriore implementazione, con entrambe le aziende territoriali, di nuovi protocolli interaziendali rispetto a quelli attivati già nel 2016 anche “per una maggiore integrazione tra ospedale e territorio”.
“La strada intrapresa – ha detto Marini – conferma un’azione sistematica che ora si appresta a nuove sfide sui modelli organizzativi e gestionali anche alla luce del decreto ministeriale 70”.