di Gino Goti
Il recente restauro di Porta San Girolamo (costato 45.000 €) non ha tenuto conto dei “dintorni” di uno degli ingressi più suggestivi e forse più transitati per il centro storico di Perugia.
Infatti il muro laterale destro alla strada che sale verso la porta di Agostino di Duccio reca evidenti segni di “bombardamenti” (forse le cannonate del XX giugno 1859) o di trafugamenti delle pietre con cui è fatto il manufatto.
E’ una bruttura, segno del degrado e della trascuratezza in cui versano alcune zone della città.
Non bisogna certamente ricorrere alla nobile Università dei Muratori di Gubbio per risanare quei brevi tratti da cui mancano le pietre che si potrebbero individuare sul greto di un torrente o di un fiume e già pronte per la messa in opera con un po’ di calce.
Chissà se deve intervenire, anche in questo caso, la Soprintendenza e affidare il “restauro” ad un titolato muratore o architetto?
La segnalazione viene da chi quasi quotidianamente sale in città e notando i mezzi e gli operai addetti ai lavori della porta sperava che anche il muro, abbandonato a se stesso e a un continuo deterioramento, potesse avere una qualche attenzione.