Il presidente della Corte d’Appello di Perugia, Vincenzo d’Aprile, in occasione della cerimonia inaugurale dell’anno giudiziario ha tenuto a sottolineare come ci sia «un aumento rilevante dei procedimenti concernenti gli abusi sessuali, soprattutto nei confronti dei minori».
Il presidente ha rilevato come nel 2018 si siano «ripetuti casi di prostituzione minorile». «Sempre con maggior frequenza si assiste a forme di adescamento di minorenni disposti a mettere a disposizione il proprio corpo per il soddisfacimento del piacere sessuale da parte di adulti dietro pagamento di un prezzo o regalie di valore significativo». Insomma, ragazzini disposti a mettere in “vendita” il proprio corpo con adulti che lo “acquistano” magari per una ricarica del telegonino o per un capo d’abbiglimento o per denaro. «I procedimenti per gli abusi sessuali sui minori – sottolinea ancora il presidente D’Aprile – presentano sempre delicati aspetti in relazione alla giovane età delle vittime e al contesto in cui si verificano gli episodi crimibosi in relazone alla giovane età delle vittime e al contesto in cui si verificano gli episodi crimonisi, trattandos spesso di contesti familiari o comunque in cui sussistano vincoli affettivi con inevitabili ricadute sulla genuina acquisizione delle fonti di prova». I relativi procedimenti si allungano anche per le tutele che devono essere garantite al minore in fase di acquisizione delle prove «dato che spesso il pubblico ministero – ricorda il presidente della Corte d’Appello – deve ricorrere all’incidente probatorio per assumere le dichiarazioni del minore secondo le linee guida in materia vigenti nell’Uninoe europea».