Il Comune di Perugia contro la Regione. Si passa dunque alle vie legali. L’amministrazione di Andrea Romizi pretende 2 milioni per il “sostentamento” della mobilità alternativa perugina, che deve essere intesa come regionale in quota parte.
I due mesi indicati nella diffida partita da Palazzo dei Priori all’indirizzo di Palazzo Donini sono scaduti, nessuna risposta: la questione sul fondo regionale dei trasporti negato al Minimetrò passa alle carte bollate.
La notizia arriva in contemporanea con l’annuncio della cessione del 70% delle quote della Minimetrò spa. Sulle modalità di cessione si è profilata la possibilità della trattativa privata ma è stata scelta la strada del bando di gara pubblico. Una soluzione scelta per fare cassa – 4 milioni cash – in una situazione difficile per le casse comunali (vedi i rilievi della Corte dei conti su anticipazioni di cassa, derivati e perdite Sase), ma anche per risparmiare in una possibile revisione del contratto di servizio fino a 800mila euro l’anno, secondo stime prudenziali degli uffici economici.