Un’indagine della Guardia di Finanza della compagnia di Civita Castellana sotto la direzione della Procura di Viterbo ha portato all’individuazione di un poliambulatorio dentro la Cittadella della Salute di Civita Castellana, dove prestavano la propria attività medici di medicina generale insieme a specialisti dipendenti di strutture pubbliche non autorizzati dalle proprie Asl di appartenenza (tanto che percepiscono indennità di esclusiva).
Come riporta Il Messaggero, sedici medici sono stati denunciati. Fra loro anche una decina di professionisti umbri. Specialisti, appunto, non autorizzati dalle proprie Asl di appartenenza (Perugia e Terni, ma anche Viterbo e Roma) allo svolgimento di attività privatistica, tanto da percepire un’indennità di esclusiva tra i 1.065 e i 1.421 euro al mese.
L’attività svolta dallo studio medico è pubblicizzata attraverso una bacheca nella sala d’aspetto. Secondo la normativa nazionale e regionale, i medici ospedalieri hanno la possibilità di esercitare privatamente la propria professione ma, per farlo, sono soggetti ad una autorizzazione da parte del proprio ente di appartenenza.
L’esclusività del rapporto d’impiego viene premiata da una specifica indennità compresa tra i 1.065 e i 1.421 euro mensili, mentre nel caso di svolgimento della libera professione sono tenuti a versare una percentuale di quanto riscosso dai pazienti all’ente di appartenenza.
Al vaglio degli inquirenti è anche la posizione dei medici di base i quali, oltre ad aver consentito l’esercizio non autorizzato ai loro colleghi specialisti, sono venuti meno ai loro obblighi di medici convenzionati con il Servizio sanitario nazionale.