Continuano le indagini sulla morte della giovane di 27 anni ecuadoriana, mamma di due bambine di 3 e 10 anni, deceduta in un appartamento al sesto piano di un palazzo di piazza Vittorio Veneto, a pochi passi dalla stazione Fontivegge di Perugia.
Quando domenica scorsa i sanitari del 118 sono arrivati sul posto hanno provato a lungo a rianimarla, ma purtroppo era troppo tardi.
Nella casa si era tenuta una festa – a dispetto di qualsiasi regola antiCovid – con fiumi di alcolici e adesso si scopre anche con droga.
In un primo momento era stato arrestato il marito tunisino, un uomo di 25 anni padre di una delle due figlie, la più piccola. Difeso dall’avvocato Barbara Romoli il 25enne è stato rimesso in libertà. L’ordine di espulsione è stato annullato.
Ora si viene a sapere che nell’appartamento c’era della cocaina. Lo ha dichiarato uno dei quattro presenti al festino della sera prima. Quello a cui ha preso parte la stessa vittima.
Il testimone è stato sentito dagli agenti della squadra mobile della questura di Perugia – guidata da Gianluca Boiano e dal suo vice, Adriano Felici – che da domenica mattina hanno interrogato decine di persone. A partire appunto dai presenti alla festa. Il testimone nello specifico ha sostenuto che il padrone di casa aveva cocaina e l’ha offerta agli altri presenti. Di lì la deduzione dell’assunzione di stupefacenti anche da parte della vittima. E’ per questo motivo che il pm di turno domenica e titolare del fascicolo, Paolo Abbritti, ha iscritto nel registro degli indagati il proprietario dell’appartamento con le accuse di spaccio di droga e morte in conseguenza di altro reato.
L’indagato, un 42enne residente a Umbertide, ma domiciliato nell’appartamento, è difeso dall’avvocato Mauro Dottori.
A stabilire con certezza le cause della morte della donna sarà l’autopsia in programma per questa mattina. Ad eseguirla sarà il medico legale Sergio Scalise Pantuso. I genitori della vittima, assistiti dall’avvocato, Donatella Donati, hanno nominato come consulente di parte, il dottor Walter Patumi.
Intanto le due figlie della vittima sono state affidate ai genitori di lei. Mentre per i presenti alla prima festa a cui la donna ha preso parte – quella in una casa a piazza del Bacio in cui sono intervenuti anche i carabinieri della compagnia di Perugia per il gran baccano -, è scattata la multa.