Una spirale vorticosa di crescente violenza è quella che ha segnato la vita di una famiglia perugina negli ultimi due anni. Una violenza che non ti aspetti, una violenza che nasce nelle mura domestiche. E’ questa la realtà che si sono trovati a vivere una coppia di perugini, un padre ed una madre e degli anziani nonni. L’aggressore seriale, un 33enne perugino, tossicodipendente ed alcolista, con precedenti di Polizia per reati contro la persona, maltrattamenti e porto di oggetti atti ad offendere, aveva cominciato a bersagliare il proprio nucleo familiare, padre, madre e due anziani nonni, con attacchi ripetuti consistenti in minacce e botte contornate da probabili azioni di furti e sottrazioni di monili in oro all’interno della casa dei propri genitori. Due anni, questi, che hanno condotto i poveri genitori e gli anziani nonni a sopravvivere nel terrore, con la costante angoscia che, in qualsiasi momento, la furia irruenta dell’uomo poteva varcare la soglia di casa.
Non sono mancate, nel lungo periodo dei due anni, i ricorsi a cure mediche e le denunce fatte dalle povere vittime; nulla è servito a far desistere l’uomo dalle condotte minacciose. Il punto di massima pericolosità si è toccato nei giorni scorsi quando, il 33enne, in preda ad un’ira incontenibile, irrompeva all’interno dell’abitazione dei propri genitori prendendo a calci l’anziana nonna e minacciando la propria madre puntandole un coltello contro, per poi raccogliere qualche effetto personale e lasciare la casa portando con se l’arma in questione.
Nei giorni successivi l’uomo, furibondo dal fatto che i propri genitori e i propri nonni non lo volevano più in casa, ha cominciato ad attuare una vera e propria strategia della tensione, martellando la madre, ma soprattutto il padre, con messaggi scritti e vocali con i quali li minacciava di morte. Il contenuto dei messaggi faceva percepire chiaramente la pericolosità dell’uomo.
Il povero padre, percependo il serissimo pericolo di vita per sé e per la propria famiglia, avvertiva immediatamente la Polizia di Stato, portandosi a deporre formale denuncia presso gli uffici della Questura di Perugia. Gli Agenti della Squadra Volante, diretti dal Commissario dr.ssa Monica Corneli, si attivavano senza ritardo nella ricerca del soggetto, ancor più allertati dal fatto di aver sentito e letto in tempo reale i messaggi di morte inviati dall’uomo al proprio padre. Attivate le ricerche, gli agenti della Squadra Volante, una volta setacciate le zone delle abitazioni dei genitori e dei nonni, riuscivano ad intercettare e bloccare l’uomo in un quartiere nell’immediato hinterland perugino, mentre si allontanava all’interno della propria autovettura. Subito i poliziotti appuravano lo stato di ebbrezza alcoolica e di particolare alterazione dell’uomo decidendo di accompagnarlo presso gli uffici della Questura di Perugia.
A seguito di più approfonditi controlli gli agenti riuscivano a reperire all’interno del veicolo dell’uomo un coltello ben occultato fra i sedili. Nulla è valso a placare l’aggressività ed il rancore del soggetto verso i propri genitori, il quale, nonostante si trovasse all’interno di un Ufficio di Polizia, continuava ad inveire contro il proprio padre. Un intervento, quello della Squadra Volante, rapido ed efficace, che è riuscito ad evitare il peggio e ad assicurare all’Autorità Giudiziaria un uomo pericoloso che è stato in grado di trasformare in un vero inferno la vita dei propri affetti più cari.
A carico del 33enne, denunciato anche per porto abusivo di coltello e per guida in stato di ebrezza, l’Autorità Giudiziaria, nella mattinata odierna, convalidava l’arresto disponendo la custodia cautelare in carcere presso la Casa Circondariale di Perugia-Capanne.